Displasia dell’ anca e gomito nel labrador retriever

Patologie ereditarie ma non solo. Dispalsia dell’ anca e gomito nel labrador retriever.

Displasia dell’anca: (HD)

E’ una malattia definita ereditaria a carico dell’articolazione coxo-femorale che nelle forme più gravi si manifesta con zoppia a carico dell’arto posteriore.

Ciò è dovuto alla sublussazione della testa del femore che provoca usura ed erosione della cartilagine articolare con conseguenti processi deformanti.

Un labrador affetto da displasia, nella forma clinica, manifesta i primi sintomi tra i 4-5 e i 10-12 mesi di vita.

Molti cani con displasia, specie nelle forme lievi, sono poco menomati o a volte non lo sano affatto, soprattutto nei casi in cui non vengono mai sottoposti a sforzi intensi e prolungati. Altri soggetti manifestano segni clinici evidenti, con dolore più o meno intenso. Zoppia più o meno accentuata a caldo dopo uno sforzo o a freddo quando inizia il movimento.

Recenti studi hanno confermato che il fattore ereditario risulta piuttosto modesto (20-30%) e che le cause della displasia siano dovute a più fattori, tra i primi: lo stile di vita del cucciolo nei primi mesi (scale, salti, pavimenti scivolosi) e un’ alimentazione non equilibrata (sviluppo di tessuto adiposo a discapito di quello muscolare per carenza di proteine nobili e presenza di carboidrati in dosi eccessive).

La displasia si manifesta con maggiore facilità  nei soggetti a rapida crescita e sviluppo maggiore.

La maggior parte dei ricercatori concordano nel ritenerla una forma poligenica, cioè dovuta a geni ad andamento recessivo che, come tale, può non essere clinicamente manifesta nei genitori, ma comparire nei figli.

Detto questo, avere un quadro genealogico di genitori controllati ed esenti da questa malattia  risulta essere una sicurezza in più per avere una cucciolata a basso rischio.

Tutti i valori vengono indicati nel pedigree che vi doneremo insieme a radiografie ufficiali, dove viene indicato il grado di displasia (HD=Hip Dysplasia), la data di lettura, la centrale di lettura (FSA) e la firma dell’incaricato ufficiale.

Gradi di displasia dell’anca classificati dall’ FCI (Federation Cynologique Internationale)

  • R = hda, grado a (Nessun segno di displasia dell’anca);
  • S = hdb, grado b (Articolazione dell’anca quasi nella norma);
  • T = hdc, grado c (Leggera displasia dell’anca);
  • U = hdd, grado d (Media displasia dell’anca);
  • V = hde, grado e (Grave displasia dell’anca).

Diagnosi e terapia:

La radiografia è l’unico strumento che può da subito convalidare la presenza della patologia e il suo livello di gravità. Nel cucciolo normalmente il controllo ufficiale viene eseguito a partire dall’anno di vita (in assenza di sintomatologia), fase in cui lo sviluppo scheletrico è a buon punto e si possa ancora intervenire nel caso si opti per la terapia chirurgica, che generalmente porta a ottimi risultati con la guarigione definitiva del cane.

Adesso l’orientamento è quello di fare una diagnosi precoce anche a 4-6 mesi di vita, soprattutto se i sintomi sono evidenti da subito. (Noi sconsigliamo di bombardare di raggi x il cucciolo così piccolo a meno che il quadro di salute sia evidentemente compromesso)

La terapia conservativa (nei casi lievi e asintomatici) invece si basa sulla correzione della dieta, sull’uso di integratori (Condroprotettori: Condrogen energy cp.), che proteggono le articolazioni, su antinfiammatori e anche sulla fisioterapia.

Displasia del gomito: (ED)

E’ una malattia ereditaria che si sviluppa nel primo anno di età ed è dovuta alla malformazione del gomito che consegue ad un accrescimento a velocità diversa di radio e ulna.

Con il passare del tempo si assiste ad una degenerazione articolare che provoca artrosi progressiva e una riduzione dell’ampiezza dei movimenti con conseguente dolore e zoppia di grado diverso, fino all’incapacità di alzarsi.

Sintomi: il sintomo caratteristico è la zoppia saltuaria e moderata che comincia fin da cucciolo, solitamente già verso 4-5-mesi di età.

Segni più lievi rispetto alla zoppia sono l’andatura difficoltosa, posture di appoggio diverse dal solito, rotazione degli arti anteriori.

Classificazione F.C.I. della displasia del gomito

Grado 0: non si riscontrano alterazioni

 BL  (Borderline, di transizione): alterazioni articolari minime

 1: presenza di osteofiti di ampiezza minore di 2mm, e/o di sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare minore di 2mm.

 2: osteofiti di ampiezza da 2 a 5 mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare maggiore di 2mm. Alterazione del profilo del processo coronoideo mediale senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2.

 3: presenza di osteofiti di ampiezza maggiore di 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato o di una lesione del profilo del condilo omerale mediale da osteocondrite dissecante (OCD) o da erosione (KL), o di una mancata unione del processo anconeo (UAP) comportano comunque il grado 3.

Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito devono essere classificati come grado 3 indipendentemente dal grado delle alterazioni articolari presenti, se l’intervento eseguito è dimostrabile radiograficamente (RX).

Diagnosi: radiografia (ufficiale a partire da un anno di età) condotta in leggera anestesia, per valutare la conformazione dell’articolazione e per instaurare un quadro terapeutico personalizzato.

Terapia: terapie conservative, nelle forme lievi, con condroprotettori e terapie mediche cicliche. Terapia chirurgica chiamata osteotomia prossimale ulnare abducente, che porta a risultati eccellenti.

Anche  la displasia del gomito è documentata sia sul pedigree che vi forniremo che tramite radiografie ufficiali.

 

Curiosità

Esiste un nuovo” test DNA” per valutare la predisposizione genetica nei Labrador Retriver di sviluppare la displasia dell’anca.

Laddove il metodo classico radiografico è sconsigliato prima dei 4 mesi di età, il test genetico può essere effettuato in qualsiasi momento offrendo più certezze sulla predisposizione del cucciolo alla displasia.

Si potrà quindi determinare la frequenza dei controlli e comprendere meglio i trattamenti da poter eseguire in futuro.