Per i bambini autistici una terapia amorevole

Il labrador e la sua anima. Per i bambini autistici una terapia amorevole

Pet Therapy, l’autismo e il cane.

L’autismo è una malattia del cervello che colpisce le aree del linguaggio e della comunicazione.

Il bambino autistico risulta a volte soffocato dalla sua condizione patologica e dalle attenzioni della famiglia e del terapeuta. In risposta capita che il bimbo si chiuda ancora di più in se stesso, limitando ulteriormente la comunicazione e l’interazione con il mondo esterno: ansia sociale.

La Pet Therapy si integra come strumento terapeutico complementare alle irrinunciabili terapie neurocognitive e comportamentali indicate per l’autismo.

Gli esperti sottolineano in primo luogo l‘importanza dell’interazione non verbale. Il contatto con un essere animato che non parla, insegna al bambino autistico a servirsi di uno spazio relazionale diverso dal consueto. Il cane non viene vissuto come minaccia, come invece può esserlo una persona. L’isolamento del bimbo in questo caso viene vinto, si apre una breccia per un nuovo inizio.

La stimolazione. Il mondo della persona che soffre di questa patologia si arricchisce di nuovi stimoli sensoriali e relazionali. Il cane viene percepito come un nuovo mondo con cui si può comunicare e spesso l’entusiasmo che ne scaturisce viene trasposto anche alle persone, ai familiari e terapeuti. I bambini autistici spesso faticano ad instaurare nuove amicizie e il cane può risultare utile come veicolo sociale aiutando a comunicare meglio con i coetanei, come pretesto di contatto con la società. L’animale attira le simpatie, la curiosità e quindi la voglia di amicizia e condivisione.

Il contatto “pelle a pelle” fonte di calore ed emozione. Il morbido peloso è rassicurante e trasmette sensazioni tattili rilassanti. Alcuni studi hanno provato che il contatto, le carezze, le coccole portano ad un abbassamento della frequenza cardiaca e respiratoria segno di calma e tranquillità.

La relazione. Il cane non ha paura di relazionarsi. E’ spontaneo, sincero, non ha pregiudizi e non avanza elaborate riflessioni. Alle carezze risponde con affetto sincero, senza doppio fine, senza valutare il gesto. Non esistono sovrastrutture, solo amore!!

Labrador Retriever

Molte sono le razze idonee in tal senso, tra cui citiamo il Staffordshire Bull Terrier definito “cane tata” per la sua dolcezza e affidabilità, il Terranova dal temperamento sempre rilassato, il Cane dei Pirenei rassicurante ed estremamente tollerante, il Golden Retriever docile e affettuoso e dal grande istinto nel percepire le emozioni umane, il tenero Barboncino.

Nel caso specifico il Labrador Retriever stabilisce un legame di amore e di fiducia con i propri padroncini attraverso il contatto con gli occhi. Il suo sguardo dolce e attento trasmette tenerezza, che nel bimbo autistico porta al desiderio di contatto e di voler prendersi cura dell’animale.

Le qualità che un labrador può mettere a disposizione di un bimbo affetto da autismo sono molte e gli effetti risultano sorprendenti:

  • sono generatori di fiducia;
  • aiutano a sedare gli attacchi di ansia;
  • favoriscono l’autocontrollo del piccolo; 
  • stimolano la fantasia e la voglia di comunicare.

Esiste la possibilità di avere a disposizione labrador addestrati e con competenze specifiche ed eccezionali per questo tipo di patologia.

Vi segnaliamo a tal proposito: Amici della Fondation Frederic Gaillanne- Mira Europe Italia (anche su Facebook), una fondazione francese che ha come missione quella di donare gratuitamente a giovani con disabilità sensoriale o mentale dei cani guida addestrati e I cani di San Patrignano Fondazione Oltre il Labirinto onlus, che da 2013 addestra cani labrador per soggetti autistici, con risultati stupendi

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www.oltrelabirinto.it e www.canidavita.it-www.arep.it

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