Salute

Approfondimento e aggiornamento sulle vaccinazioni: obbligatorie e facoltative?

Iniziamo col dire che non esistono vaccinazioni obbligatorie a norma di legge in Italia e ciò significa che se il proprietario non le fa eseguire, non è prevista alcuna sanzione amministrativa o altro.

Esistono al contrario alcune profilassi obbligatorie se si decide di viaggiare all’estero con il proprio labrador.

Quindi non esistono in Italia vaccini obbligatori ma consigliati definiti “core“, coerentemente con le linee guida internazionali promosse dal Vaccination Guidance Group (VVG) della World Small Animals Veterinary Association.

Vaccini core in Italia, per patologie considerate pericolose per la vita del cane:

  • Cimurro: definito anche morbillo dei cani è una patologia che colpisce i sistemi nervoso, respiratorio e gastroenterico fino a morte del soggetto. Solitamente si predilige somministrare il vaccino nei cuccioli già svezzati o negli adulti che trascorrono molto tempo con altri cani, tenendo presente che sono necessari i richiami per una copertura duratura.
  • Adenovirosi: il tipo 1 detto epatite del cane causa una malattia molto grave e pericolosa per la vita del cucciolo. L’unica forma di prevenzione risulta il vaccino da somministrare a partire dai 3 mesi di età.
  • Parvovirosi: pericolosa perchè causa di gastroenterite emorragica. Solitamente il vaccino viene proposto quando il cucciolo ha circa 8 settimane, in casi rari anche nel cane adulto. Anche in questo caso sono necessari i richiami da pianificare con il vostro medico veterinario.

Il calendario delle vaccinazioni

Seguendo il protocollo in vigore in Regione Lombardia:

  • 6/8 settimane: in questa fase vengono somministrati i vaccini contro parvovirus, cimurro.
  • Dopo 21 giorni da questa va eseguito un vaccino che comprende epatite infettiva, parvovirosi, cimurro, leptospirosi e parainfluenza (pentavalente).
  • Ogni anno non bisogna mancare l’appuntamento con i richiami del pentavalente e ogni 3 anni per il primo eseguito.

Consigliamo di non effettuare mai il vaccino in presenza di febbre, diarrea o comunque malessere del cane.

Il vaccino antirabbia viene eseguito in caso di export e va somministrato dopo i 3 mesi di vita del cucciolo (Allegato 3 del Regolamento UE 576 del 2013).

Esistono alcune deroghe a questo vincolo specificate sul sito del Ministero della Salute, in cui viene specificato che ciascun membro dell’UE può autorizzare l’introduzione nel proprio territorio di cuccioli provenienti da altri paesi membri di età inferiore alle 12 settimane e non vaccinati contro la rabbia, per poi eseguire il vaccino dal proprio veterinario se obbligatorio.

Consigliamo di tenersi aggiornati consultando il sito della Commissione Europea alla sezione “Young Animals”.

Perchè vaccinare il cane?

Sono molte le persone che sempre di più sono contrarie ai vaccini per i cani oltre a quelli per gli umani. Noi li consigliamo e vediamo insieme per quali motivi:

  • Si tutela la salute del cane: è vero che il vaccino porta con se alcuni rischi, ma l’eventualità di ammalarsi delle patologie sopracitate è molto più pericolosa. Con la vaccinazione si tiene sotto controllo una determinata malattia a livello globale.
  • Si rinforza il sistema immunitario: l’introduzione di virus o batteri morti o inattivi fa sì che i globuli bianchi (linfociti) vengano sollecitati, “abituati” e risultino pronti durante un successivo contatto con l’agente patogeno.
  • E’ importante ricordare che alcune patologie contratte dal cane sono trasmissibili all’uomo. Pertanto è indispensabile vaccinare il proprio cane anche contro queste malattie.

Note: un punto di vista interessante è sicuramente quello di Stefano Cattinelli che ha scritto un ottimo libro guida intitolato “Vaccini danni e bugie” Macroedizioni.

Approfondimento “Leishmaniosi”

La leishmaniosi è una malattia infettiva e contagiosa causata dal parassita Leishmania Infantum trasmesso dalla puntura di piccoli insetti chiamati flebotomi e più comunemente pappataci, che in Italia sono generalmente attivi da maggio ad ottobre.

Se fino a qualche anno fa le zone più colpite erano quelle calde litoranee e rurali del centro e sud Italia, oggi è registrato un aumento dell’area di diffusione anche al nord, a causa delle variazioni climatiche e per una maggiore movimentazione di persone ed animali.

E’ una malattia cronica, grave che provoca danni progressivi al cane.

La Leishmaniosi è una zoonosi, malattia che può essere trasmessa dall’animale all’uomo, ma non dal cane direttamente: il vettore è sempre il flebotomo che una volta punto il cane malato, può pungere l’uomo.

La malattia per l’essere umano risulta meno grave e generalmente la prognosi è favorevole.

L’infezione è silente e progressivamente porta i seguenti sintomi:

  • Abbattimento
  • Dolore alle articolazioni fino a zoppia
  • Riduzione dell’appetito
  • Dimagrimento
  • Diarrea
  • Alterazione del pelo
  • Sanguinamento dal naso
  • Ingrossamento dei linfonodi
  • Febbre letargica intermittente
  • Sudorazione notturna
  • Lesioni oculari come blefariti, congiuntiviti, cherato-congiuntiviti e uveiti anteriori.
  • Lesioni cutanee come la dermatite esfoliative, ulcere e alopecia periorbitale
  • Crescita anomala delle unghie.

Il periodo di incubazione può arrivare fino a 7 anni. La malattia comporta danni progressivi e nei casi più gravi si arriva alla morte del cane per insufficienza renale.

La Leishmaniosi colpisce il sistema immunitario con il rischio di sovra-infezioni batteriche secondarie e altrettanto pericolose.

La diagnosi è semplice tramite un test del sangue: SNAP Leishmania, esito in 10 minuti. Consultate sempre il vostro veterinario.

Il trattamento prevede una terapia specifica con farmaci leishmanicidi, altri mirati a prevenire i problemi renali (glomerulo nefrite) ed antibiotici, anche se c’è da dire che essendo una malattia cronica non risulta del tutto curabile. Una diagnosi precoce e controlli regolari possono garantire comunque una buona qualità di vita.

L’utilizzo di prodotti antiparassitari topici contro i flebotomi, soprattutto nelle zone endemiche e se il cane dorme all’aria aperta di notte, può essere un ottimo rimedio di prevenzione.

Vaccinazione: è disponibile sul mercato da non molto tempo. Noi la consigliamo vivamente in quanto è l’unico sistema per scongiurare definitivamente il contagio.

 

I cani e un’ alimentazione priva di carne: il cane vegetariano sì o no?

Ci sono diverse questioni che ci lasciano perplessi riguardo l’utilizzo di sole verdure, cereali e legumi nella dieta bilanciata per un cane:

  • il cane discende dal lupo e nasce anche oggi come un animale carnivoro. La sua tavola dentaria, il suo intestino ci fa capire ben chiaro che è stato programmato per digerire carne e non verdure. Con il passare del tempo è stato l’uomo a trasformare il cane in onnivoro, facendogli provare alcuni tipi di verdure e frutti. Non a caso l’alimentazione equilibrata prevede il 40% di proteine e grassi, il 40% di carboidrati e il resto verdura e frutta.
  • C’è chi sostiene che l’alimentazione vegetariana fornisca gli stessi nutrienti di quella animale. Secondo noi non è proprio così. Non a caso se si va a leggere le etichette di molti prodotti vegetariani, si scopre che sono integrati con svariati elementi, anche chimici. Ma un ‘alimentazione perfetta, bilanciata non dovrebbe avere bisogno di integratori, che dal canto loro rendono il tutto ben poco naturale. Le proteine nobili (ricche di aminoacidi essenziali) di cui il cane ha bisogno non esistono in egual quantità e tipo negli ortaggi. Gli aminoacidi che generalmente mancano o sono insufficienti nelle proteine vegetali sono la metionina (ricca di zolfo e coinvolta nella sintesi della taurina, cisteina e carnitina), lisina (grazie all’intervento della vitamina C, rientra nella composizione del collagene, la proteina fibrosa che costituisce le ossa, le cartilagini e gli altri tessuti connettivi; favorisce la formazione di anticorpi, ormoni come quello della crescita ed enzimi), triptofano (interviene in numerose reazioni chimiche e in particolare nella sintesi di serotonina a acido nicotico. Solo la Griffonia, pianta tropicale africana ne è ricca) a arginina (utile per stimolare l’ormone della crescita).
  • Sono anni che noi e molti altri allevatori seri ci battiamo per eliminare dalla dieta del cane ogni tipo di farine (grain free), in quanto costituite da zuccheri che si trasformano in grassi e ricche di glutine, causa di intolleranze e aumento della permeabilità intestinale con conseguente abbassamento delle difese immunitarie. Farine da grani geneticamente modificati e che contengono un’elevata quantità di pesticidi.
  • La dieta vegetariana piace al cane?  Certo che se poniamo al cane una ciotola con vitello fresco e un’ altra piena di verdure, la sua scelta sarà sicuramente quella carnivora. Inoltre negli alimenti vegetariani confezionati c’è un forte rischio di trovare coloranti, appetizzanti , emulsionanti, stabilizzanti, addensanti: altri additivi, altre sostanze non naturali.

Note

La PeTa (People for the ethical Treatment of animals) ha condotto un indagine circa il beneficio della dieta vegetariana e vegana per il cane, trovando in buona/ottima salute l’82% dei cani vegani da 5 anni e il 77% dei cani vegetariani da 5 o più anni.

Anche la longevità non sembra risentirne di questa scelta.

Su 300 casi esaminati, l’età media è stata di 12,6 anni, che non si discosta molto da quella dei cani alimentati con una dieta completa.

Perchè dunque rispondiamo comunque di no?

Perchè madre natura ne sa più di noi, quindi se ha fatto i gatti totalmente carnivori e i cani onnivori a prevalenza carnivora, non ci sentiamo di metterla in discussione, pur rispettando le idee di coloro che hanno fatto scelte differenti e demonizzando gli allevamenti intensivi e i cibi industriali di bassa qualità.

L’orientamento per noi è quello indirizzato a cibi freschi, biologici e “cruelty free”, assecondando l’etologia del cane.

Conclusioni

Rispettiamo nel modo più assoluto chi si rifiuta di mangiare “cadaveri” ( .. anche se studi condotti recentemente dal Dipartimento di Ortofrutticoltura dell’ Univerità di Firenze e di Bonn con la pubblicazione dell’articolo “Plant, Signaling & Behiavior hanno dimostrato che anche le piante hanno possibilità cognitive, emozioni, pensieri ed elaborazioni di questi e quindi possono soffrire se estirpate, raccolte o ferite), purchè sia stata una sua scelta e non l’abbia dovuta subire, ma soprattutto se la proponga ad altri ma non la imponga, specie a chi, di scegliere, non ha proprio la possibilità.

Commentate questo articolo per poter avere uno scambio di opinioni costruttivo.

Cause e rimedi del cattivo odore del cane.

“Il mio Labrador ha un cattivo odore”: per la maggior parte delle volte è fisiologico. C’è però un livello di tolleranza della puzza canina che non si deve superare.

Tra le cause più frequenti del cattivo odore c’è una dieta inadeguata, poco equilibrata e caratterizzata da cibi industriali di bassa qualità. La cattiva alimentazione non risulta essere  solo causa del pessimo odore, ma anche di una fastidiosa alitosi. Il pelo oltre a puzzare risulterà opaco e meno morbido, più vulnerabile agli attacchi parassitari ed infezioni batteriche a causa di squilibri ematici e immunitari.

Il pelo bagnato e l’igiene

Il mantello del labrador anche se risulta essere per definizione “autopulente”, se bagnato tende ad essere maleodorante. Al ritorno dalla passeggiata, asciugate con cura il vostro labrador onde evitare che incappi in fastidiosi malanni e il pelo risulti un buon terreno di coltura di batteri. Altrettanto fondamentale è la spazzolatura da eseguire una volta a settimana e più frequentemente in fase di muta.

Alitosi

Se non puzza il pelo ma sentiamo lo stesso il cattivo odore, sarà l’alito. Discorso non meno impegnativo da affrontare, anche se spesso le cause sono le stesse: la cattiva alimentazione e la presenza di batteri. Dietro un alito cattivo possono nascondersi patologie più gravi quali l’eccesso di tartaro, problemi gengivali, ascessi, una cattiva digestione, problemi di assorbimento intestinale, malfunzionamento del fegato o dei reni.

Tra cause patologiche annoveriamo le più frequenti: le allergie, il morbo di Cushing, la rogna, infezioni da tigna, morso di zecca, la Malassezia, piaghe da decubito che possono presentarsi nei cani impossibilitati al movimento e in quelli anziani, otiti e infine i tumori della pelle (vedi approfondimento in salute- il cane perde il pelo).

Rimedi naturali

Doverosa una visita dal veterinario per escludere situazioni gravi.

L’alimentazione: da prediligere sempre cibi di altissima qualità oppure optare per la dieta crudista Barf, il cui utilizzo ha dimostrato una riduzione importante di tutte le patologie cutanee, intestinali e tumorali del cane (vedi approfondimento salute- dieta crudista Barf).

L’igiene è importantissima e quindi è necessario rimuovere con una certa costanza (1/2 volte a settimana) il pelo morto, che aumenta durante il periodo della muta (primavera e autunno). Il bagnetto va dosato. Noi lo raccomandiamo sempre in casi eccezionali in cui, ad esempio, il vostro peloso si è rotolato nel letame e sempre per non più di 2/3 volte all’anno.

Un rimedio naturale molto efficace è l’Olio di neem e aceto, che potrete trovare in erboristeria. L’olio di neem ha proprietà antisettiche e terrà il pelo del vostro cucciolo al riparo dalle pulci. Anche l’aceto di vino bianco è indicato per allontanare i parassiti oltre a pulire e donare una bella lucentezza al pelo.

Per frizionare il cane e quindi lavarlo a “secco” , molto utile è la combinazione di aceto di mele e succo di limone applicati su un panno umido. Un altro metodo efficace è l’utilizzo di talco e bicarbonato. Per le dosi, fare 3 parti di bicarbonato e 1 parte di talco profumato di qualità.

Bagnetto

Per preparare un prodotto naturale, economico e privo di sostanze chimiche nocive, basta utilizzare bicarbonato, aceto bianco, una piccola parte di sapone naturale alla lavanda. Mischiate in una bottiglietta spray 1 litro di acqua calda con 100 ml di aceto, un cucchiaio di bicarbonato e quindi aggiungete il detergente alla lavanda. Mescolate il tutto e spruzzate la miscela con cura usando le dita per creare una schiuma densa. Una volta finito sciacquate abbondantemente con acqua tiepida. Il pelo del vostro labrador avrà così un odore fresco, oltre a risultare più lucido e soffice.

In commercio esistono comunque validi prodotti a base di aloe vera e vitamina E, che aiutano a pulire, rinfrescare e ammorbidire il pelo. Inoltre sono composti ipoallergenici, privi di alcool, clorina e prodotti chimici corrosivi.

Il problema dell ‘odore può interessare anche gli ambienti domestici e la cuccia, in presenza di un cucciolo non ancora in grado di controllare i bisogni o di cani adulti poco igienizzati.

Senza troppo ricorrere a miscugli chimici potete mescolare un bicchiere di acqua ossigenata al 3% con un cucchiaio di detersivo per piatti ecologico. Il mix che si ottiene è adatto per i pavimenti, la moquette o gli zerbini. Se spargiamo del bicarbonato prima dell ‘uso è ancora meglio.

Anche l’alternanza di bicarbonato e aceto è un modo per contrastare sia le sostanze acide che quelle alcaline presenti nell’urina. Da provare anche mezzo bicchiere di amido di mais e mezzo di bicarbonato, da condire con 10 gocce di olio essenziale di rosmarino. Si ottiene una polvere deodorante che assorbe la puzza su tappeti e piastrelle.

Per ottenere invece un effetto repellente consigliamo di usare: 2 cipolle tritate, 2 spicchi di aglio tritati, 1 cucchiaio di peperoncino e 1 cucchiaio di pepe uniti ad 1 litro di acqua calda. Una volta fatto riposare e filtrato il contenuto, si ottiene un composto che se sparso sul prato o nel luogo specifico, ha l’effetto di allontanare il cucciolo dalla zona. Anche il succo di limone a l’aceto hanno il medesimo risultato.

Riteniamo comunque che un bel percorso educativo vi darà un risultato garantito e duraturo e un cane rispettoso e pulito.

Il Labrador anziano è l’unione di tenerezza e stoicismo, forza e dolcezza.

Verso i sette o otto anni, il vostro amico comincerà a mostrare qualche segno dell’età, ma non rallenterà per almeno un paio di anni ancora.

Anche se potreste iniziare a scorgere ciuffi di peli bianchi attorno alle zampe o qualche pelo grigio sul mantello cioccolato o notare lo schiarirsi del colore attorno al muso, il vostro fedele compagno di vita manterrà nel suo sguardo tutto il suo magnifico animo e vi dirà sino all’ultimo momento insieme: ” io sono sempre il tuo tenero  cucciolo di un tempo, sono sempre il monello che ti ha combinato tanti guai, sono quello che è diventato tuo fratello e ora, dopo essere cresciuti fianco a fianco, ti voglio ancora dire quanto ti voglio bene”.

Il suo sguardo familiare vi farà sentire fino alla fine accolti e sereni.

Dal momento che il labrador anziano rimane un cane veramente molto volenteroso e caparbio dovrete tenerlo d’occhio maggiormente durante le fasi di invecchiamento, al fine di accorgervi di eventuali infortuni o malattie che cercherà di nascondervi.

Se il vostro cane vocalizza più del solito, uggiola, ulula o ringhia, oppure se risultasse più silenzioso, potrebbe sentire il dolore della vecchiaia.

Allo stesso modo se un labrador generalmente calmo diventa aggressivo o inquieto, o smette di scodinzolare quando vi avvicinate, potrebbe essere sofferente.

Se è irrequieto e continua a cambiare posizione durante il sonno portatelo dal medico veterinario per un controllo generale.

Fidatevi del vostro istinto in merito al disagio e al dolore che il vostro peloso può provare.

Un labrador anziano prova dolore specie alla schiena, alle anche e a qualunque articolazione che in passato abbia ricevuto troppe sollecitazioni o infortuni, oltre che a malattie come l’artrite.

Se il cane si muove più lentamente, se il suo corpo appare rigido, se perde l’appetito, se sembra difendersi quando toccate un punto specifico sul suo corpo, allora potrebbe provare dolore.

Esistono trattamenti specifici per alleviare i sintomi quali il massaggio, l’agopuntura, la chiropratica e la fisioterapia.

Il labrador anziano potrebbe  avere un calo di massa muscolare.  Il nuoto è lo sport perfetto per un labrador che invecchia e potrete continuare a godervelo in compagnia della famiglia anche in età avanzata.

ALIMENTAZIONE

Man mano che il vostro labrador invecchia si dovrà pensare ad un cambio nella dieta abituale cercando di virare da una crocchetta dura ad un cibo più morbido e appetitoso.

Per chi avesse optato per la dieta Barf consigliamo di orientarsi verso carni crude macinate, cartilagini, interiora, verdure e non più carcasse o ossa dure che possono causare dolore durante la masticazione.

In questo periodo il vostro labrador potrebbe aver bisogno di piccoli pasti più volte al giorno, per non sovraccaricare la digestione.

Consultate il veterinario o l’allevatore.

TOILETTATURA

Il manto del vostro labrador anziano potrebbe diradarsi con il passare del tempo e benchè possa indicare un disturbo, è anche una componente del normale processo di invecchiamento.

Le sessioni di pulizia del pelo dovrebbero continuare, ma anzichè tramite un pettine a cardatore o spazzola con setole dure, consigliamo un guanto-spazzola. Questo strumento risulta delicato e il tocco diretto potrà aiutarvi a trovare aree sensibili.

Non trascurate mai i denti continuando a spazzolarli con uno spazzolino a dito e dentifricio per cani.

Fate particolarmente attenzione alle orecchie e agli occhi: secrezioni, cattivo odore sono segnali di allarme di patologie che andranno trattate velocemente.

SALUTE

IL labrador dovrebbe essere sottoposto a controllo veterinario due volte all’anno a partire dagli otto anni di età.

Tra i sintomi che richiedono un intervento medico immediato elenchiamo: aumento del consumo di acqua, incapacità di urinare, minzione eccessiva, disorientamento e problemi visivi.

Le malattie che colpiscono i cani anziani sono del tutto simili ai disturbi a cui devono far fronte gli umani. Tra di queste ci sono le disfunzioni articolari, visive, cardiache ed endocrine.

Gestite in modo corretto non risultano essere debilitanti.

Il veterinario e il buon senso sono gli strumenti che potranno aiutare il vostro labrador a mantenersi in buone condizioni con l’avanzare degli anni.

ATTIVITA’

Con la vecchiaia arrivano anche cambiamenti di abitudini e abilità.

L’addestramento per gioco o per rendere alcune attività più facili per il vostro labrador anziano, può aiutarvi a mantenerlo sano mentalmente e fisicamente.

Il labrador anziano non dovrebbe più continuare a svolgere attività pesanti sulle articolazioni come agility o abedience, ma potrà impararne delle altre.

Il tracking è uno sport mirato per il cane anziano dove utilizza la sua capacità olfattiva per seguire una traccia creata dal padrone.

La ricompensa alla fine del tracciato, oltre a una bella giornata all’aperto con voi saranno stimoli fantastici e gratificanti.

Il vostro labrador anziano vi ha amato per tutta la vita: merita di passare una vecchiaia serena insieme al suo compagno umano.

Allora, portate ancora più pazienza del solito e il tutto sarà un premio anche per voi. 

QUANDO ARRIVA IL MOMENTO

” Il muso di Napoleone era sbiancato. I suoi fianchi si alzavano a abbassavano a ritmo regolare, grazie ai farmaci. Sembrava sprofondato in quel sonno beato che caratterizza i cani anziani, quel tipo di sonno completo e totale che sembra dire: “Non mi alzo ma se hai bisogno di me tengo un occhio aperto”. Mi sono chinata e l’ho baciato sulla testa, proprio tra le orecchie, ho pianto calde lacrime sul suo mantello lucido come seta, gli ho detto che gli volevo bene e gli ho assicurato che avremmo superato quest’ultima prova ancora una volta insieme”.

L’eutanasia è una decisione dolorosa, ma un processo di pace.

Consultate il veterinario e il cuore per prendere la decisione più corretta e amorevole per il vostro, sempre “piccolo”, vecchietto.

Nota

Nel calcolare l’età del cane comunemente si crede che ogni anno di vita del nostro amico equivalga a sette anni umani.

In realtà non è esattamente così.

Ecco il motivo per cui i veterinari hanno da tempo determinato un modo più preciso per calcolare l’età di un cane in anni umani. Di seguito uno schema che vi può aiutare a capire meglio tale corrispondenza.

Processi fisiologici di accrescimento. Fasi di sviluppo del cucciolo, il peso

Come si sviluppa il cucciolo di labrador

Il vostro piccolo labrador “diventa cane” attraverso cambiamenti che iniziano già nei primi giorni di vita ed è interessante conoscere le fasi di sviluppo del cucciolo e come gradualmente percepisce il mondo:

  • Sviluppo morfologico: lo sviluppo fisico ha una durata diversa a seconda della taglia che il cane raggiungerà da adulto. Il labrador che noi teniamo come riferimento è un cane di taglia media e quindi raggiungerà il suo totale sviluppo verso l’anno di vita. (Per esperienza possiamo affermare che anche fino al secondo anno di età si potranno notare modifiche sia ossee che muscolari, che conferiranno un aspetto definitivo, massiccio ed unico al vostro labrador). Altezza standard: femmine 54-56 cm al garrese, maschi 56-57 al garrese.
  • Dentizione: alla nascita i cuccioli non hanno denti, l’eruzione dei denti da latte inizia tra il 12° e il 25° giorno e si completa verso il 25°.In ordine cronologico compaiono prima gli incisivi centrali, poi quelli intermedi, successivamente i canini, gli incisivi laterali e infine i premolari. I denti decidui sono in tutto 28: 6 incisivi, 2 canini e 6 premolari per mandibola e mascella. Tra i 4 e i 6 mesi si ha l’eruzione dei denti definitivi detti permanenti, con la caduta progressiva di quelli da latte. Il labrador adulto avrà 42 denti: 6 incisivi, 2 canini, 8 premolari e 6 molari nella mandibola e 6 incisivi, 8 premolari e 4 molari (2 in meno) nella mascella.
  • Vista: alla nascita i cuccioli hanno gli occhi chiusi, si apriranno tra il 12° e il 15° giorno di vita. Nonostante l’apertura delle palpebre, i piccoli non vedono ancora. Solo al 21° giorno si avrà la maturazione della retina. In questi giorni la luce troppo violenta potrebbe ferire gli occhi (sconsigliamo di effettuare foto con il flash in questa fase). Conquisteranno il pieno orientamento visivo dopo la quarta settimana.
  • Udito: alla nascita i “pelosetti” hanno le orecchie tappate. Questo è il motivo per cui le mamme non comunicano con i cuccioli attraverso suoni. Verso il 17° giorno il cagnolino inizia a percepire i rumori forti, ma solo verso il 25° giorno acquisisce l’orientamento uditivo e quindi percepisce la fonte da cui deriva il suono e si dirige verso di essa. In questa fase appare il cosiddetto “riflesso di sobbalzo”, in cui il cucciolo si alza di scatto sulle quattro zampe, se da dietro battiamo forte le mani. (Sistema questo per capire se si è in presenza di eventuali problemi uditivi).
  • Olfatto: anche questo senso manca alla nascita e si sviluppa dopo almeno 1 settimana di vita, diventando, come sappiamo tutti, “prodigioso”.
  • Gusto e tatto: sono gli unici due sensi già presenti alla nascita. Non disponendo di vista, udito e olfatto, il senso più importante per il cucciolo è sicuramente il tatto. la sua percezione del mondo dipende da questo senso, che gli permette di riconoscere e sentirsi in contatto con la mamma. Il gusto alla nascita è percepito in maniera poco complessa e maturerà con il tempo e con l’assunzione di diversi alimenti dai sapori differenti.
  • Temperatura corporea: alla nascita i cuccioli non dispongono di termoregolazione autonoma e per questo ricercano il calore corporeo della mamma e degli altri fratellini. la temperatura ideale esterna sarebbe di circa 30 gradi alla nascita, 27 dopo tre giorni e 23 dopo la quarta settimana.
  • Movimento: durante le prime 2 settimane i cuccioli si muovono pochissimo, strisciano e annaspano, facendo dei movimenti rapidi solo con la testa, in cerca del capezzolo della mamma. Solo durante la terza settimana iniziano a provare a reggersi sulle quattro zampe e a muoversi all’interno della cassa-parto. A 7 settimane i piccoli raggiungono un’armonica e completa coordinazione dei movimenti. La capacità deambulatoria farà alzare la temperatura corpora del cane che si stabilizzerà tra i 36 e i 38 gradi.
  • Controllo della minzione e defecazione: nelle prime 2 settimane il cucciolo non è autonomo e la madre, stimolando con leccate in zona genitale, favorisce queste funzione. Tra il 16esimo e il 21esimo giorno il cucciolo raggiunge il controllo volontario. Sporca in luoghi diversi dalla sua tana e tenderà ad allontanarsi sempre di più da essa quando sarà adulto.
  • Sonno: durante le prime 2 settimane i piccoli sono letargici. Dormono e succhiano latte. Dalla terza settimana iniziano a sviluppare la capacità di movimento e il loro periodo di veglia di allunga progressivamente. Dopo la terza settimana i periodi di veglia superano quelli di sonno durante il giorno.
  • Testicoli del cucciolo maschio: normalmente i testicoli del maschio sono in sede entro le prime 2 settimane di vita.

IL PESO

Spesso ci viene chiesto se il peso del proprio cucciolo sia corretto durante le fasi di crescita.

Di seguito riportiamo una tabella che informa in modo indicativo il peso che il cucciolo dovrebbe avere in base a quello che avrà da adulto. Solo nel caso si riscontrasse una notevole differenza tra i dati riportati e il peso effettivo del piccolo, si dovrebbe rivedere l’alimentazione o il suo dosaggio.

Nei casi di femmine sterilizzate, dovrete pensare che  hanno la tendenza ad ingrassare e quindi attenetevi alle nuove dosi consigliate da noi o dal medico veterinario.

Comportamenti fisiologici o patologici. Perchè il vostro labrador mangia l’erba.

Sicuramente dobbiamo considerare questo tipo di comportamento del tutto naturale: anche il lupo in natura mangia prede prevalentemente erbivore, con le interiora ricche di vegetali e fibre.

Tra le ragioni che spingono più frequentemente i cani a mangiare l’erba troviamo:

  • carenze nutrizionali: l’erba è ricca di vitamine e sali minerali. Un cane che mangia poco e male, avrà bisogno di procurarsi queste sostanze in modo alternativo e autonomo;
  • personali: molti cani trovano l’erba saporita e gustosa e quindi uno spuntino fresco davvero irresistibile;
  • stress: masticare l’erba potrebbe risultare rilassante in situazioni di agitazione e tensione. L’atto produrrebbe nel soggetto le endorfine, dal potere calmante;
  • attirare l’attenzione: spesso i cani trascurati e desiderosi di maggior contatto possono sviluppare questo comportamento, che a volte viene rinforzato se il padrone si attiva nella “sgridata”. In questo modo il cane perpetuerà il gesto ogni qualvolta voglia che il proprio amico si rivolga a lui;
  • disturbi gastrointestinali: questa è la teoria più accreditata. Secondo la maggior parte dei veterinari i cani mangerebbero l’erba soprattutto quando avvertono nausea e difficoltà digestive. Il vostro amico ricorrerà proprio all’erba, staccandola in modo da ottenere filamenti piuttosto lunghi e ingerendoli senza masticarli, perchè questa solletichi la gola e le pareti dello stomaco stimolando il riflesso del vomito. Inoltre alcune erbe hanno effetti curativi e digestivi che il cane spesso è in grado di selezionare, per istinto, in base alle proprie esigenze.

COSA FARE

Se il il vostro peloso tende a mangiare qualche filo d’erba durante la passeggiata una volta ogni tanto, non c’è da preoccuparsi. Probabilmente ha solo bisogno di aggiungere un sapore diverso alla solita dieta.

La situazione è ben diversa se il cane ingurgita erba senza sosta, vomitando tutte le volte. In questi casi è opportuno rivolgersi al veterinario per valutare lo stato di salute ed eventualmente variare il tipo di dieta. Il consiglio è quello di integrare, fin da cucciolo, l’alimentazione quotidiana con verdura e frutta, anche solo come spuntino, per abituare il cane ad una dieta onnivora e supportarlo dal punto di vista vitaminico e minerale.

Fate attenzione al tipo di erba che il vostro cane mangia!! Spesso forti pesticidi e diserbanti sparsi dall’uomo sui campi, potrebbero portare a quadri clinici gravi.

Piccoli disturbi: il cane e il singhiozzo.

Come accade negli umani anche i cani hanno il singhiozzo e questo è dovuto ad una contrazione involontaria dei muscoli che controllano il diaframma.

Il singhiozzo nel cucciolo si può riscontrare frequentemente e generalmente crescendo e senza alcun tipo di terapia scompare.

Le cause del singhiozzo possono essere varie e sono spesso dovute alla innata allegria del labrador.

Soprattutto nei cuccioli, l’iperattività, il gioco affannoso, le nuove emozioni, lo stare sempre a bocca aperta, il mordicchiare costantemente e il mangiare voracemente portano ad episodi di singhiozzo.

L’introduzione di troppa aria causa l’interruzione nel ritmo del respiro, una sorta di spasmo che spinge aria nei polmoni e improvvisa agitazione.

Anche lo stress e la fatica possono causare il singhiozzo e se notate che il sintomo si verifica dopo mangiato, allora la causa potrebbe anche essere il tipo di alimentazione.

COME CURARLO E PREVENIRLO

  • Date da bere al vostro cane. Proprio come negli umani, l’acqua aiuta a fermare il meccanismo dello spasmo.
  • Aiutate il cane a rilassarsi, accarezzandolo massaggiandolo o giocando con lui.
  • Sorprendetelo!! L’effetto sorpresa, che può essere anche un piccolo gioco, lo aiuterà a cambiare il ritmo respiratorio.
  • Impedite al vostro labrador di mangiare troppo velocemente. Esistono in commercio ciotole ideate per i cani troppo voraci e dotate di protuberanze al centro della cavità.
  • Portatelo spesso in passeggiata: l’attività fisica riduce lo stress e aiuta a modificare la sua respirazione e il battito cardiaco, facendo rilassare il diaframma.
  • Non preoccupatevi!! Osservate la durata del singhiozzo e se sporadico e con una durata di circa 2/3 minuti tranquillizzatevi!! Diversamente se il sintomo persiste per parecchio tempo e soprattutto è accompagnato da tosse, allora occorre una visita dal veterinario.

 

La muta del labrador e situazioni patologiche. Il cane perde il pelo

CAUSE, SINTOMI E RIMEDI

Il labrador, come tutti i cani, perde il pelo in corrispondenza della muta (primavera e autunno), che consente l’adeguamento alle condizioni climatiche stagionali.

Noterete che la quantità di pelo persa e quella che riuscirete ad intrappolare nella spazzola durante la toilettatura risulta notevole, ma non bisogna allarmarsi finchè non si verifichi che la perdita di pelo risulti a chiazze calve.

Il cane potrebbe perdere il pelo al di fuori del periodo del cambio per diversi motivi, partendo da semplici infezioni cutanee e irritazioni da parassiti, fino a patologie molto più serie.

Spesso la sola alimentazione poco equilibrata e di bassa qualità porta a squilibri gravi e a importanti carenze dall’evoluzione patologica.

ALLERGIE: i morsi delle pulci sono la principale causa del maggior numero di allergie canine. La predisposizione genetica è un fattore che incide molto sul tipo di reazione che l’animale può avere anche in relazione ad un singolo morso ed a una successiva sovra-infezione batterica (dermatiti allergiche). L’alopecia può risultare lieve e principalmente dovuta al continuo leccarsi del cane nella zone irritata, ma a volte può presentarsi in forma severa con aree arrossate o addirittura ulcerate. Le terapie più comuni includono trattamenti topici come unguenti e pomate, farmaci ad uso sistemico, l’immunoterapia e un cambiamento della dieta del cane.

MORBO DI CUSHING: è una patologia dovuta ad un’eccessiva produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali (iperadrenocorticismo) che può causare una notevole perdita di pelo. E’ un morbo che si manifesta a partire dai 6 anni di età del cane e alcuni sintomi correlati sono un aumento della fame, un maggior numero delle minzioni urinarie oltre che ad un ventre più gonfio. Esistono terapie specifiche per curare questa sindrome come pure quelle per alleviare la sintomatologia locale. Consultate il vostro veterinario.

LA ROGNA: si manifesta in due forme principali, quella sarcopatica e quella definita rossa. La prima è dovuta ad un parassita che si posizione prevalentemente sotto le ascelle, in prossimità delle orecchie, sulle zampe e alla base della coda. Il sintomo più evidente è il prurito che può portare ad autolesioni. E’ molta contagiosa anche per l’uomo.

La terapia: bagni medicati e per mezzo di un’igiene a base di prodotti solforici degli gli ambienti in cui vive il cane. La rogna rossa si localizza sulla testa e le zampe anteriori causando anche in questo caso un enorme prurito. Nell’animale si formano delle pustole difficili da trattare. Non è contagiosa per l’uomo. In genere la terapia è topica e diretta ad evitare infezioni batteriche secondarie in presenza di lesioni aperte.

INFEZIONI: la Tigna (micosi), l’acaro della scabbia, pidocchi, zecche e la presenza di batteri (causa di piodermiti, ascessi, eczema umido) possono portare ad infezioni e alla presenza di chiazze calve nel pelo.

Oltre alla perdita vicino gli occhi, bocca e altre parti del corpo, altri segnali della presenza di questi parassiti sono la pelle grassa e dura, prurito e infiammazione.

I sintomi della Tigna sono chiazze circolari e croste infette e generalmente la terapia consiste in pomate antimicotiche, shampoo e farmaci sistemici. Per gli acari c’è bisogno di medicinali topici, ma a volte anche di antibiotici per uso orale per il rischio di infezioni batteriche secondarie.

Ricordate sempre di eliminare coperte, materassini, vestiti che sono venuti a contatto con i parassiti e assicurate una buona pulizia e disinfezione della cuccia e della cesta dove il cane riposa.

I trattamenti atti ad eliminare un’eventuale infestazione dovranno riguardare tutti gli animali della casa e a volte anche l’uomo.

MALASSEZIA: la Malassezia pachydermatis è un lievito, simile alla candida, molto aggressivo quando trova le condizioni ideali per proliferare. I punti dove questo lievito trova un ambiente favorevole (caldo-umido) sono i condotti uditivi esterni, le zampe, la piega vulvare, l’addome, il muso e i gomiti.

Le cause devono essere ricercate nelle alterazione dell’ecosistema della cute, prodotte ad esempio da cure antibiotiche prolungate, malattie del sistema immunitario, squilibri ormonali e allergie di vario genere.

I sintomi sono il prurito, l’arrossamento della parte colpita e il cattivo odore. Esiste anche una forma secca che produce scaglie cerose e giallastre. L’esame citologico, come diagnosi, prevede l’analisi del materiale prelevato dalla cute o dal condotto uditivo. La terapia si avvale di antibiotici shampoo medicati, spray uditivi specifici e della variazione della dieta del cane.

ORTICARIA: punture di insetti, medicinali, piante, pollini, polveri, alimenti industriali di bassa qualità e sostanze chimiche possono provocare reazione cutanee o orticarie cause di alopecia. Gli sfoghi cutanei (dermatiti atopiche) possono essere accompagnati da febbre, spossatezza e vomito.

PIAGHE DA DECUBITO E LESIONI: i soggetti anziani o quelli in sovrappeso possono sviluppare piaghe nei punti in cui le giunture o le sporgenze ossee vengono spesso a contatto con superfici dure.

La pressione costante crea disturbi nella normale irrorazione sanguigna e il successivo indurimento della pelle fino alla perdita del pelo e alla comparsa dei calli. Se i calli dovessero rompersi, lacerarsi potrebbero perdere sangue e infettarsi.

Le terapie sono rivolte ad un riesame della dieta, ad un programma di esercizio fisico, all’ausilio di supporti anti-decubito a creme idratanti ed antibiotiche. Nei casi più gravi si ricorre all’intervento chirurgico.

Ferite da vetri e spine conficcati nella cute possono avere un decorso meno fisiologico del comune, creando cicatrici più “spesse” (cheloidi), su cui il pelo ricresce a fatica. In questi casi affidatevi al veterinario per medicazioni quotidiane a base di disinfettanti, garze grasse o stimolanti la rigenerazione tissutale.

I TUMORI DELLA PELLE: sono molti e di diverso genere e comprendono papillomi e fibromi. La perdita del pelo può risultare grave e con lesioni indotte sia dal leccarsi compulsivo della zone irritata. Generalmente è necessaria la loro esportazione dopo aver effettuato un esame istologico. Le terapie prevedono di solito un trattamento chemioterapico. La diagnosi precoce è fondamentale per garantire un decorso positivo della malattia.

Il fai da te è sempre sconsigliato, anche se a volte l’esperienza e una corretta informazione aiutano a gestire l’imprevisto o la nuova situazione in maniera efficace e risolutiva.

CONSULTATE  SEMPRE IL MEDICO VETERINARIO SE:

  • il prurito avvertito dal vostro cane è evidentemente insopportabile e tende a peggiorare;
  • la zona in cui vi è presenza di alopecia emana un cattivo odore;
  • la cute del cane appare parecchio arrossata, calda, infetta e con ulcerazioni;
  • il comportamento del vostro labrador è cambiato, risultando insofferente, inappetente, depresso;
  • si è in presenza di campanelli di allarme di allergie: scolo nasale, prurito anale, leccamento degli arti.

BREVE APPROFONDIMENTO: LA FORFORA NEL CANE

La forfora nei cani come nell’uomo viene provocata dalla caduta di cellule morte che si staccano dalla cute. Ha l’aspetto di piccoli fiocchi bianchi o squame.

A volta questa condizione è accompagnata da altri segni quali la comparsa di piccole protuberanze dell’epidermide dell’animale o la comparsa di croste e successiva perdita di pelo.

Una della cause più ricorrenti della forfora nel labrador è la pelle grassa causata da cattive abitudini alimentari e da un’igiene scorretta con detergenti aggressivi.

Tra le carenze nutrizionali fa capo la mancanza di acidi grassi Omega 3.

Cause patologiche

  • Infezioni batteriche e funghi in cui la forfora si accompagna con la comparsa di vesciche che scoppiano e formano croste pruriginose.
  • Allergie: polline, prodotti per la pulizia domestica, chimici.
  • Acari. L’acaro Cheyletiella può provocare la cosiddetta “forfora che cammina” ed è possibile notare una piccola squama che si muove tra i peli del cane.

Conclusioni

In linea di massima la forfora non è una malattia grave e il suo trattamento non risulta impegnativo.

Tuttavia la presenza di batteri, funghi e acari può richiedere l’intervento del vostro veterinario.

Trattamenti

  • Alimentazione di alta qualità intervallata a cibi crudi secondo tabelle Barf.
  • Igiene corretta tramite spazzolature continuate e prodotti specifici, naturali, ipoallergenici.
  • Sanificazione degli ambienti domestici e della cuccia.
  • Terapie mediche prescritte dal veterinario.

 

Il labrador in casa o in giardino. Un freddo cane.

Concedendoci una piccola digressione linguistica vi sveliamo l’origine del modo di dire: “un freddo cane”.

Nelle popolazioni antiche di allevatori e contadini era usanza mantenere il  proprio cane fuori dalla abitazione, in giardino o nel cortile, ma solo ed eccezionalmente nei giorni più freddi e rigidi dell’anno, si concedeva al fedele compagno di lavoro il ricovero al coperto o in casa e si diceva appunto che era arrivato il “freddo cane”.

La temperatura corporea del cane è di 38°circa. La sensazione di freddo dipende molto dal tipo di pelo del cane e dalle sue abitudini di vita.

PELO E SOTTOPELO

A differenza dell’uomo in cui da un follicolo pilifero si sviluppa un solo pelo, nel cane ci sono due tipi di peli che crescono dallo stesso bulbo: il sottopelo e il pelo di protezione. Ogni pelo è circondato da 5-10 peli secondari, il sottopelo, che agisce come isolante grazie alla sua elevata densità. Il pelo di protezione è più folto e influenza l’aspetto del manto. Tale tipo di pelo protegge dalle lesione e funge da ulteriore strato di coibentazione.

La muta stagionale avviene 2 volte all’anno (autunno e primavera) e prepara il cane ad affrontare i cambiamenti climatici nelle diverse stagioni.

Il Labrador Retriever, essendo un cane da lavoro in acqua, possiede un eccezionale sottopelo protettivo e idrorepellente, che lo rendono un cane molto resistente alle intemperie.

Non bisogna cadere nell’errore di umanizzare troppo il proprio amico, in quanto temperature che per noi risultano gelide, per lui sono facilmente sopportabili. Spesso si vedono per strada inguardabili labrador con il cappottino termico e con la lingua pendolante sul lato: pensate che la natura del cane permette una straordinaria adattabilità climatica che ormai l’uomo ha perso!!

Il rispetto del cane passa anche per il rispetto delle reciproche diversità.

CONSIGLI UTILI

  • Se il vostro labrador è abituato a dormire in giardino, permettetegli di riposare dentro casa nei giorni dell’anno più freddi (consultate le previsioni meteo).
  • Il freddo in genere richiede un maggior dispendio di energie. Più la temperatura si abbassa più il cane avvertirà lo stimolo della fame. Il cane quando fa particolarmente freddo deve mangiare di più. Nello specifico ha bisogno di un apporto elevato di carboidrati e quindi di glicogeno indispensabile per mantenere il tono muscolare, oltre che ad una maggiore percentuale di antiossidanti (vitamine E e C) e stimolanti delle difese immunitarie come gli omega 3 e 6 presenti nel pesce. Consultate il vostro veterinario o l’allevatore per programmare una dieta adatta.
  • Se la temperatura scende parecchio sotto lo zero è consigliabile suddividere ulteriormente i pasti per fornire una continua riserva di energia e non permettere momenti di “vuoto calorico” nei quali  il cane consuma e brucia le proprie scorte naturali.
  • Consultate il veterinario in caso di sospetto di ipotermia (ipotermia: tremori, irrequietezza, torpore, diminuzione della frequenza respiratoria, cane che si acciambella strettamente e per troppo tempo).
  • Non permettete al vostro labrador di mangiare troppa neve (lo fanno tutti!!), per non incorrere in disturbi intestinali.
  • Gli sbalzi di temperatura sono più pericolosi del freddo: non portare fuori il vostro labrador subito dopo averlo fatto riposare al caldo.
  • Attenzione a non lasciare il cane solo nell’abitacolo della macchina: a volte le temperature che si registrano all’interno della vettura sono più basse di quelle esterne.
  • Assicuratevi che l’acqua della ciotola non ghiacci e addirittura che la temperatura non scenda mai sotto i 14° circa.
  • L’umidità è sicuramente peggio del gelo: asciugate il vostro cane se bagnato soprattutto sul ventre e posizionate la cuccia in un luogo riparato e asciutto. Il pavimento su cui piazzare il giaciglio non dovrebbe essere d’erba, ma neppure di pietra in quanto rispettivamente troppo umido e freddo. Anche le orecchie del labrador vanno asciugate con cura per evitare otiti.

IL LABRADOR DENTRO CASA O IN GIARDINO?

Vi diciamo subito e chiaramente quello che pensiamo: “un labrador che vive costantemente e solo in giardino è un cane infelice”.

Il bel giardino rappresenta per i possessori inesperti di cani la soluzione ideale per appagare il proprio bisogno di ordine e pulizia in casa, nella convinzione che per il cane sia tutto ciò che possa desiderare.

Il labrador ha bisogno di molto di più!! E’ un cane particolarmente sociale, ha necessità di contatto, di stimoli nuovi, di compagnia. Il suo mondo è fatto di odori, di corsa, di esplorazione continua. Se un labrador vive esclusivamente in giardino conoscerà tutti gli angoli a memoria e gli stimoli inizieranno a scarseggiare fino a che subentrerà la noia.

Un cane che vive fuori si sentirà escluso dal branco e diventerà profondamente triste.

Il vostro peloso deve vivere a contatto con voi, condividere tutti i momenti domestici e quelli fuori porta. Lui sarà e dovrà essere a tutti gli effetti un altro figlio, un membro della famiglia.

..e poi è facile capire i sentimenti del vostro cucciolone…dai lo sapete!! In un giardino anche immenso, il vostro amico sarà sicuramente vicino alla portafinestra o dietro la porta di casa in attesa di un vostro segnale che lo inviti a rimanere ai vostri piedi mentre leggete il giornale. E’ tutto ciò che desidera, è la cosa per lui più bella!!

Il labrador vi ama, allora amatelo, perchè avete scelto di crescerlo ed educarlo e lui si aspetta da voi tanto entusiasmo e comprensione.

Terapie naturali di supporto. Il labrador e i fiori di Bach.

La fitoterapia è una scienza che si serve di essenze floreali per riequilibrare alcune emozioni, con la possibilità di trattare non solo le fobie,  le ansie e altri disturbi psicologici ma anche alcuni disturbi fisici.

Edward Bach nasce come dottore tradizionale, ma insoddisfatto di curare solo la sintomatologia, si diresse verso la medicina omeopatica e in parallelo iniziò a studiare piante e fiori cercando di individuare dietro i sintomi che comparivano, la motivazione psicologica che portava i suoi pazienti ad ammalarsi.

Il medico era alla ricerca delle cause emozionali che generavano determinate reazioni patologiche e il suo scopo era quello di far ritrovare l’armonia perduta inconscia.

Bach trascorse gran parte della sua vita nelle campagne gallesi a sperimentare l’energia di tutte le piante che lo circondavano.

Questo portò a raggruppare delle casistiche relative a dei gruppi psicologici che rispecchiavano l’essenza e le caratteristiche di un determinato fiore.

I fiori di Bach funzionano a livello sottile: il rimedio ha una certa frequenza o vibrazione energetica che va ad agire sul campo magnetico di chi lo assume con lo scopo di riequilibrare le emozioni.

Gli effetti di questa terapia si possono osservare dopo poche settimane.

Molti studi hanno evidenziato l’efficacia terapeutica oltre che sull’uomo anche su piante ed animali.

Floriterapeuti, erboristi e naturopati sono le figure professionali più adatte a consigliare i fiori. Ci sono comunque diversi medici omeopati che affiancano alle terapie fitoterapiche o omeopatiche anche l’utilizzo dei fiori di Bach.

I fiori di Bach non hanno controindicazioni ed è importante ricordare che non possono mai sostituire le terapie mediche, pur risultando un valido supporto. 

IL LABRADOR E I FIORI DI BACH

Siamo ormai certi: i cani che vivono felici ed amati sono meno soggetti a problemi di salute.

Se l’uomo è in grado di comunicare con la parola, il cane ha a disposizione il solo linguaggio del corpo e pertanto risulta più difficile scegliere i fiori adatti.

Il padrone è il “traduttore ufficiale” dei sentimenti del proprio amico e, quando il rapporto è di vero amore, sarà quasi immediato capire il disagio in corso.

La diagnosi implica la descrizione attenta dei comportamenti del cane di fronte allo stress, che solo il padrone è in grado di riferire allo specialista.

Il cane spesso presenta squilibri per più di una sola sfera emozionale e quindi ci sarà la possibilità che vengano prescritti diversi fiori simultaneamente.

La somministrazione avviene tramite l’ingestione di gocce disciolte in acqua naturale tramite apposita pipetta, direttamente in bocca o nella ciotola d’acqua. I fiori sono in tutto 39.

E’ bene sottolineare che l’utilizzo della fitoterapia non può rimediare alle mancanze dei padroni e quindi alla “convivenza non idonea”o all’isolamento sociale, che generano lo squilibrio psico-fisico.

Nota

Frequente la situazione in cui lo specialista prescriva le gocce di fiori sia al cane che al proprio padroncino, affinchè si trovi l’equilibrio perfetto.

Di seguito alcuni dei fiori più usati per i nostri amici:

 

Esiste un rimedio universale detto di “pronto soccorso” chiamato Rescue Remedy. 

E’ utilizzato in tutte le situazione di emergenza: affrontare un viaggio, recarsi dal veterinario, il temporale, un trauma