Salute

Fondamentale è saper leggere correttamente le tabelle degli ingredienti dei cibi per il vostro labrador.

Alimentazione: sigle sulle etichette

Sulle confezioni del petfoood compaiono numerose scritte e bollini che mettono in evidenza informazioni utili al consumatore.

Vediamo insieme le più ricorrenti ed importanti

  • Cruelty Free: indica che non sono stati condotti test invasivi sugli animali nel processo di ideazione e produzione dell’alimento, tuttavia si tratta di un messaggio non certificato da un ente terzo, ma in autocertificazione.
  • OGM: è normata dai Reg. (CE) 1829/2003 e 1830/2003 che stabiliscono che tutti i mangimi in cui sono utilizzati gli ogm lo devono specificare in etichetta, se è stata superata la soglia dello 0,9%.
  • Monoproteico: oggi molto in voga, non ha un regolamento ad hoc il che provoca un po’ di confusione. Un alimento per essere definito “monoproteico” deve contenere un’unica fonte proteica, animale o vegetale, e non deve aver subito nessun tipo di contaminazione da parte di altre proteine durante il ciclo di fabbricazione.
  • Gusto: la nomenclatura in base alla quantità di materia prima presente nel petfood stabilisce di utilizzare:
  1. “gusto X”, se l’ingrediente in questione non è presente, ma è utilizzato un aroma;
  2. “aromatizzato con X”, se l’ingrediente è utilizzato per meno del 4% nel prodotto;
  3. “con X”, se almeno il 4% dell’ingrediente X è presente nel prodotto;
  4. “ricco in X/al X”; se almeno il 14% dell’ingrediente è presente nel mangime;
  5. “a base di X”, se almeno il 26% dell’ingrediente è presente nel prodotto.

Ricordiamo che un alimento di alta qualità definito Super Premium non dovrebbe contenere additivi chimici, appetizzanti (appetizer) e coloranti di sintesi.

Consultate il sito di seguito per decodificare le sigle degli additivi chimici o naturali presenti nel prodotto.

Consigliamo senza dubbio cibi Bio, i cui componenti non hanno ricevuto trattamenti chimici quali disinfettanti e pesticidi e Grain Free, quindi senza cereali (zuccheri + pesticidi) nocivi per il vostro cane.

Come già trattato nell’articolo “Dieta Barf” il nostro allevamento integra la dieta basata sulle crocchette Barf, con un’alimentazione crudista in quantità di circa 1,2 Kg di carne, frattaglie, ossa, uova e verdure fresche ogni settimana.

Premium e Super Premium per gli alimenti dei cani: c’è davvero una differenza?

Su questo tema esiste molta confusione anche perchè non vi è una legislazione e neppure delle linee guida che impongano al produttore una metodologia e poi una etichettatura specifica e veritiera.

Insomma, ogni azienda nomina le proprie crocchette come preferisce.

Sta all’onesta e all’etica del produttore nominare correttamente gli alimenti.

La dottoressa Lisa Karr Lilienthal dell’Univerità del Nebraska ha tuttavia cercato di valutare, in linea di massima, le caratteristiche medie dei croccantini in base alle diverse diciture. Il risultato è molto generico, ma almeno definisce i 3 tipi di mangimi in commercio a cui la ditta seria dovrebbero attenersi:

  • Alimenti Popular: crocchette senza indicazione di qualità, fatti per costare poco, ricche di carboidrati, additivi e appetizzanti. Solitamente distribuite nei supermercati. Alimenti che comunque soddisfano il fabbisogno nutrizionale del cane, con qualche riserva riguardo la nocività di alcune materie prime.
  • Premium: si utilizzano generalmente alimenti di qualità migliore rispetto alle precedenti. Sulla confezione viene indicata la distinzione per età e stato fisiologico del cane (cucciolo, anziano, gravidanza, allergico) e per taglia. La quota proteica è superiore alle “popular”. Il costo è più elevato.
  • Super Premium: in questi alimenti non vengono utilizzati additivi chimici, nè coloranti o appetizzanti. La “densità energetica” tende ad essere maggiore, per la presenza di più grassi e proteine a discapito dei carboidrati. Spesso sono aggiunti ingredienti benefici, come i probiotici. Possono riportare le diciture di inizio articolo (Grai Free, Cruelty Free, Bio, No OGM) e sono più cari delle crocchette di cui sopra.

Il produttore comunque non è tenuto a etichettare il proprio prodotto con queste diciture, quindi il nostro consiglio è quello di controllare esclusivamente i componenti del sacco, per capire se l’alimento che state acquistando è scadente o super.

Le etichette con gli ingredienti sono l’unica cosa normata e quindi attendibile.

Malattia che interessa l’apparato intestinale con gravi conseguenze. Giardia nel cane: cause, sintomi e cura

La causa di questa patologia è un protozoo parassita denominato Giardia Lamblia, che ingerito sotto forma di ciste, favorisce la diffusione sistemica trasformandosi in larve mobili chiamate trofozoiti, capaci di aderire alla mucosa intestinale compromettendola.

Le cisti sono ovoidali e ne bastano 10 per provocare un’infezione che va a colonizzare l’intestino tenue e più raramente il crasso.

I trofozoidi derivano da una semplice mitosi dell’oociste, quindi in maniera asessuata.

L’infezione avviene attraverso l’ingestione di cibi e acque contaminate da cisti, presenti in pozze stagnanti, sorgenti contaminate da liquami, feci e quindi non potabili.

Questo tipo trasmissione si chiama oro-fecale e interessa situazioni igienico-sanitarie compromesse dell’ambiente di vita del cane. La Giardia si riscontra spesso nei canili non sottoposti a trattamenti specifici, ma anche in allevamenti intensivi dove la prevenzione è trascurata.

Molti sono i cuccioli che presentano tale patologia.

La Giardiasi può essere trasmessa al gatto ed anche all’uomo.

Sintomi 

Inizialmente il quadro clinico è aspecifico e può risultare asintomatico nelle forme più lievi e facilmente sopportabile dal cane.

Quando la malattia evolve, ecco le situazioni più ricorrenti:

  • Diarrea schiumosa intermittente, anche abbondante, con odore rancido.
  • Steatorrea: presenza di grasso nelle feci, mucose.
  • Dolori addominali.
  • Inappetenza.
  • Perdita di peso.
  • Astenia.
  • Crescita stentata del cucciolo.
  • Disidratazione nel caso la malattia diventi cronica.
  • Febbre (non comune).

Attraverso le feci le cisti vengono espulse in maniera discontinua e possono sopravvivere per settimane o mesi una volta liberate nell’ambiente. Ne possono venire eliminate fino ad un milione per grammo di feci per diversi mesi.

Il rischio di contaminazione da parte di una altro cane è alto.

Diagnosi e terapia

Un attento esame delle feci tramite tampone rettale da parte del vostro medico veterinario è fondamentale per evidenziare la presenza del parassita intestinale. A volte è il caso di ripetere l’ analisi (falsi negativi), a causa della intermittente espulsione delle cisti.

La terapia si basa sull’utilizzo di antibiotici e vermifughi specifici, sia per la forma adulta che per le cisti.

Il parassita è difficile da debellare completamente.

Molto spesso il ciclo con antiparassitari viene ripetuto in quanto può succedere di eliminare le cisti ma non la forma adulta della Giardia.

Il passaggio ad una dieta sana, grain free e naturale crea  il presupposto alla buona riuscita delle cure, creando un ambiente intestinale ricco di batteri saprofiti e quindi non patologici, in grado di ottimizzare le capacità digestive e di assorbimento dei nutrienti.

Consigliamo di associare all’inizio e alla fine del trattamento antiparassitario il bagno del cane con shampoo specifici e se possibile togliere l’animale dall’ambiente infetto, magari tenendolo in casa oppure non facendogli frequentare giardinetti e zone dove si presume possa essere avvenuto il contagio.

Impedite al cane di mangiare le feci. L’iter educativo in tal senso è da prevedere fin da cucciolo. (Approfondimento su Salute – Perchè il vostro labrador mangia la cacca)

Prevenzione

Nonostante la Giardiasi non sia mortale è bene impedire al vostro labrador di avvicinarsi a fonti o zone contaminate e inquinate da feci di roditori, volpi e altri animali.

Test programmati con il vostro veterinario evitano che la malattia possa divenire cronica.

Tenete puliti gli ambienti domestici tramite vapore, acqua bollente e soluzioni disinfettanti a base di ammoniaca.

Per gli ambienti esterni alla casa consigliamo di rimuovere prontamente le feci e di rasare l’erba molto bassa, perchè la Giardia teme il caldo e il secco. Acqua a disposizione sempre fresca.

Curiosità

In fase di commercializzazione il vaccino contro questa patologia. Chiedete al vostro veterinario.

Il cane e l’alitosi: un problema diffuso. Cause rimedi e prevenzione 

Spesso ci vengono chiesti chiarimenti riguardo il cattivo odore del cavo orale del proprio labrador. Di seguito una breve analisi.

Cause sistemiche

  • Nei cuccioli è frequente il così detto “alito all’aglio” generalmente legato alla presenza di vermi intestinali.

Il veterinario saprà immediatamente porre rimedio attraverso un attento esame delle feci del piccolo ed un ulteriore trattamento vermifugo.

Nota

Il nostro allevamento segue il protocollo Veterinari Regione Lombardia per il trattamento delle verminosi intestinali con 4 trattamenti antielmintici.

  • Nei soggetti adulti e soprattutto anziani si può riscontrare un odore più acre facilmente legato a concentrazioni di scorie azotate nel sangue.

In caso di diabete scompensato (alito di ammoniaca) e gravi patologie renali con insufficienza (alito che sa di urina), l’odore può risultare fastidioso e persistente.

L’alito di feci indica di solito un’occlusione intestinale.

Cause legate al cavo orale

  • L’alitosi del cane può essere riferita a problemi relativi al cavo orale: ulcere linguali, stomatiti, gengiviti, ascessi, denti cariati e patologie dentali.
  • La placca batterica esercita un ruolo primario nelle lesioni infiammatorie.
  • Il tipo di alimentazione è il fattore primario in relazione alla capacità che il tipo di cibo riesca a stimolare una buona masticazione. L’azione meccanica di triturazione si è dimostrata efficace per ridurre la placca dentaria e il tartaro. La consistenza della pappa influisce sulla produzione di saliva che ha il potere di inibire i batteri patogeni.

Nota

Alcuni alimenti a base di pesce possono causare una lieve alitosi, facilmente risolvibile con una buona igiene orale.

Come prevenire l’alitosi del cane

Consigliamo di partire dal tipo di dieta: cibi di alta qualità non ricchi di carboidrati sotto forma di crocchette che stimolano la masticazione e influenza positivamente la produzione di saliva, integrati con carne fresca e ossa che gratificano maggiormente il vostro labrador, migliorano le funzioni digestive e stimolano il sistema immunitario (Vedi in Approfondimenti – Salute – Dieta Crudista Barf).

Fornite al vostro peloso acqua sempre fresca, per abbassare la carica batterica presente in quella stagnante specialmente nella stagione calda.

L’utilizzo di spazzolini e dentifrici specifici per un’ igiene quotidiana, che consente inoltre l’ispezione del cavo orale alla scoperta di variazioni o segni patologici. (Molto pratici gli spazzolini a ditale in silicone)

Alcuni giochi dalla superficie dentellata sono studiati ad hoc per sortire un’utile effetto di delicata rimozione della placca.

Terapia

Il parere del vostro medico veterinario è importantissimo per scongiurare quadri patologici o curare quelli in atto.

Rimedi naturali: prezzemolo sminuzzato a piccole dosi nella pappa dona un alito fresco e migliora la digestione.

Molti sono i prodotti naturali in commercio a base di aloe vera, carota, foglie di menta in forma di gel o collutorio.

L’alitosi severa e persistente non dovrebbe farvi stare tranquilli!!

Una pulizia professionale (Detartarizzazione ad ultasuoni e lucidatura dei denti) del cavo orale, con eventuale estrazione di denti in anestesia generale potrebbero essere consigliati in situazioni gravi.

Conclusioni

L’alitosi non è mai solo un disagio del solo proprietario.

Non bisogna assolutamente sottovalutare i problemi dentali e parodontali dell’amico peloso, poichè da focolai batterici localizzati nella bocca possono partire cariche infettive verso altri organi, soprattutto le valvole cardiache.

La sigaretta di tabacco, ma anche quella di marijuana e hashish: il fumo passivo fa male al cane.

Analisi dei rischi

Tutti ormai siamo consapevoli delle conseguenze nocive che il fumo ha sull’essere umano, ma forse non si è del tutto informati del fatto che provoca seri danni anche ai nostri amici a quattro zampe.

Anche loro rientrano tra i fumatori passivi come i bambini.

Il fumatore passivo corre gli stessi rischi di un fumatore vero e proprio, per cui il cane è esposto agli stessi problemi di salute del padrone.

Il rischio per una cane è altissimo, in quanto egli ama stare a contatto assiduo con il proprio amico umano.

Se si è abituati a fumare in casa, l’aria all’interno può contenere il triplo della nicotina e monossido di carbonio e 50 volte più sostanze cancerogene di quante ne inala il fumatore diretto.

Conseguenze del fumo passivo sul vostro labrador

Quando il cane si trova in un ambiente in cui c’è molto fumo accumulato, lo inala e anche la sua pelle è costantemente esposta a sostanze deleterie.

Di seguito alcuni quadri clinici da contatto con il fumo passivo:

  • Irritazioni: congiuntiviti, prurito cutaneo, tosse fino alla nausea e perdita di appetito.
  • Patologie respiratorie: bronchite e asma, che se non adeguatamente curate possono portare al decesso del cane.
  • Tumori polmonari: conseguente ad esposizione prolungata.
  • Tumori nasali: frequenti nei cani anziani o immunodepressi.
  • Sinusite cronica: la più frequente tra le patologie collegate all’inalazione di fumo di sigaretta. Essendo la loro mucosa nasale molto più sensibile di quella umana, i cani sono soggetti a irritazioni gravi fino a forme croniche, che portano a forti dolori di testa, sanguinamento nasale, stordimento, inappetenza e astenia.
  • Allergie: soprattutto in cani già predisposti.
  • Alterazioni cardiovascolari: insufficienza respiratoria e cardiaca, specialmente in soggetti più anziani.

Nota: i testi integrali sui rischi legati al fumo passivo per gli animali domestici, in lingua originale, sono disponibili su sito della FDA (Food and Drug Administration).

http://www.fda.gov

Come porre rimedio o ridurre gli effetti del fumo passivo

Ovviamente la situazione migliore sarebbe quella di smettere di fumare o almeno non farlo tra le mura domestiche e vicino al proprio cane.

Bisogna fare molta attenzione all’igiene di mobili, tappeti, pavimenti e divani.

Le sostanze tossiche possono accumularsi sulle superfici con cui il cane è costantemente a contatto con la pelle o se dovesse laccarli.

Per tenere l’ambiente pulito è necessario fumare fuori o vicino ad una finestra aperta.

Tenete puliti i pavimenti utilizzando prodotti disinfettanti, come pure per cuscini, ciotole e giochi.

Areate spesso i locali.

Anche gli abiti di un fumatore andrebbero cambiati e lavati con maggior frequenza.

L’igiene delle mani è fondamentale prima di toccare o accarezzare il proprio amico peloso.

I residui di tabacco candendo a terra potrebbero depositarsi sulla pelliccia dell’animale che leccandosi potrebbe ingerirli: lavate e spazzolate il vostro cucciolone in maniera attenta e costante.

Ricordate che il mozzicone della sigaretta, se ingerito, può essere addirittura letale.

La nicotina assunta per via orale è un veleno neurotossico.

Casi di avvelenamento sono molto frequenti: salivazione abbondante, malessere, febbre alta, nausea, vomito, diarrea, quadro neurologico con tremori, convulsioni fino a disorientamento e coma.

Non lasciate mai i posaceneri pieni a portata di muso.

Se avete anche solo il sospetto che il vostro cane abbia ingerito delle sigarette, non esitate a correre dal vostro medico veterinario, che potrebbe prevedere una lavanda gastrica e la somministrazione di farmaci specifici.

Una corretta educazione e addestramento in passeggiata previene l’ingestione accidentale di mozziconi di sigaretta.

Non recatevi in locali pubblici affollati dove sia ammesso fumare!!

Nota: anche i fumatori di marijuana devono ricordare che un’accidentale ingestione anche di una sola cima della pianta, può causare, al proprio cane, emorragia gastrointestinale grave.

L’intossicazione prodotta dal fumo passivo di marijuana o hashish può portare a quadri patologici importanti con brividi, salivazione eccessiva, vomito, dilatazione pupillare, disorientamento, accelerazione del battito cardiaco, sonnolenza e ipotermia.

Pasticcerie per cani: come essere ancora più dolci con il vostro amico.

Le pasticcerie per cani stanno diventando sempre più comuni, un vero e proprio trend in aumento ormai da diversi anni anche in Italia.

Si è cominciato con laboratori artigianali, per finire a locali interamente dedicati a questo tipo di prelibatezza canina.

Cosa propongono

Torte, pasticcini e cupcake studiati e realizzati con prodotti di primissima qualità e con particolare attenzione anche a ogni genere di intolleranze. Linee alimentari 100% Super Premium, con ingredienti naturali, grain free, non testati su animali.

Generalmente l’impressione è quella di entrare in pasticcerie di lusso con ogni tipo di leccornia: torte personalizzate, biscotti a forma d’osso, pasticcini che esteticamente non si discostano minimamente da quelli tradizionali, cupcake di alta pasticceria ai diversi gusti (salmone, tonno, pollo, frutta e verdura).

Per le feste natalizie si può trovare il “Canettone di Natale” ed il “Candoro” di cui si può scegliere il gusto e venduti ad un prezzo di circa 30 € (300 grammi circa).

Le pasticcerie per cani offrono lo spunto per poter coccolare ancora di più il cucciolone, creando una variante alle solite crocchette monogusto e gratificandolo con esperienze gustative nuove.

Non solo in occasioni di ricorrenze speciali, ma anche nel quotidiano è bello poter disporre di alternative alimentari, che soddisfino e incuriosiscano il proprio cane.

Conclusioni

Il nostro allevamento appoggia in pieno questo meraviglioso progetto, che in combinazione con la “dieta crudista Barf”, di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato, rappresentano finalmente una nuova frontiera in campo alimentare, sempre più distante dalla dieta monotematica e spesso non salutare dei cibi industriali.

Di seguito alcuni indirizzi delle più famose pasticcerie per cani in Italia:

DoggyeBag – Corso Giuseppe Zanardelli 9, 25121 Brescia.

Coccomio – Slow Pet Food- Via Gianfilippo Usellini 473, 00125 Roma.

Bau Bau Cherie Patisserie – Via Sigismondo 3, 47921 Rimini.

Bau Bau Cake – Via galcianese 79, 59100 Prato.

VanityPets – Viale d’ Annunzio 6, 34121 Trieste.

Rodolfo – Via del Campo 18, 16124 Genova.

Il cane e il mal d’auto: rimedi e consigli pratici per eliminare o circoscrivere il problema della cinetosi.

Il mal d’auto è un disturbo che affligge molti cani (il 17% circa) ed è causato da un movimento irregolare non familiare che disturba le vie sensoriali deputate al controllo dell’equilibrio.

Quando il cane si trova in macchina e non ha confidenza con la sensazione correlata al viaggio, il suo apparato vestibolare e le vie nervose associate vengono iperstimolate, causando l’insorgere dei sintomi caratteristici di tale quadro clinico.

La cinetosi procura nausea, ipersalivazione, vomito, tachicardia, tremori e dolori addominali.

A volte la sintomatologia può essere scatenata esclusivamente da uno stato d’ansia, in soggetti non abituati precocemente ai viaggi in macchina o che ricordano brutte esperienze vissute durante gli spostamenti.

Cosa fare: accorgimenti per il vostro labrador contro il mal d’auto

  • Aprite leggermente il finestrino della vettura, l’ingresso di aria fresca facilita la respirazione e abbassa la temperatura in caso di forte caldo.

Attenzione all’aria condizionata troppo fredda che potrebbe causare raffreddamenti intestinali rapidi.

  • cercate di avere una guida “dolce” e non “sportiva”, evitando quindi accelerate e frenate improvvise;
  • durante i lunghi viaggi fate soste regolari per permettere al vostro amico di bere acqua fresca e sgranchirsi le zampe.

Attenzione a moderare la quantità di acqua, che in genere può contribuire ad aumentare la nausea e di conseguenza il vomito;

  • somministrate al vostro cucciolone poco cibo prima della partenza (mai a digiuno) e, durante il viaggio, se non troppo lungo, lasciatelo addirittura senza pappa;
  • abituate il vostro cane a brevi spostamenti prima di affrontare un viaggio importante.

Non forzatelo mai a salire in macchina ma educatelo con il metodo del rinforzo positivo.

Approfittatene per portarlo in un bel posto, un giardinetto, un parco, una spiaggia, per cui possa rimanergli un ricordo eccitante;

  • portate in auto il suo gioco preferito e gratificatelo con carezze e parole affettuose, perchè si possa sentire in famiglia e in un luogo sicuro;
  • la postazione del cane in auto è importante, meglio se con il muso rivolto verso il senso di marcia per impedire un viaggio senza riferimenti.

Il cane deve muoversi ed agire il meno possibile, per questo è fondamentale l’apposita cintura di sicurezza o il trasportino a norma di legge (Kennel), che il cane vedrà anche come luogo di protezione;

  • non sgridate mai il cane in questi momenti delicati, non innervositevi se si lamenta e inizia a piangere, in quanto ciò contribuirebbe ad accrescere lo stato d’ansia e di malessere;
  • la medicina può accorrere in aiuto nei casi più complessi. Il vostro veterinario saprà consigliarvi.

In commercio esistono molti farmaci naturali omeopatici specifici per tale disturbo (in genere contengono tabacus, cocculus, petroleus e ipeca). A tale proposito consigliamo anche la Nux Vomica.

Anche l’utilizzo dei “Fiori di Bach” portano a risultati sorprendenti (Rescue Remedy per esempio come rimedio base a cui aggiungere Elm, Aspen scleranthus e vervain, per la sofferenza creata dalla permanenza in luoghi angusti).

Esiste un’ ottima miscela di fiori australiani chiamata “Travel” che va spruzzata più volte intorno al cane durante il viaggio.

Un altro rimedio naturale molto efficace è lo zenzero, dato sotto forme di estratto secco in quanto fresco risulterebbe con una nota troppo piccante, mezz’ora prima di partire e ogni 2-3 ore durante lo spostamento.

Allora.. vi auguriamo buon viaggio con il vostro meraviglioso compagno di vita!! 

L’aloe vera regina delle piante fitoterapiche, la “pianta dell’immortalità” per gli antichi Egizi, è estremamente affascinante e sorprendente per le sue virtù ormai convalidate da decenni di studi.

Nasce in luoghi desertici, detta anche “guaritrice silenziosa” l’Aloe vera e in particolare il suo gel contiene 160 ingredienti attivi naturali con proprietà immunizzanti, nutrienti, ricostituenti, antiflogistiche e depurative.

Utilissima per il benessere dell’uomo risulta di estrema efficacia anche per i nostri amici a quattro zampe: unendola al pasto si arricchisce la dieta di sostanze nutraceutiche e funzionali.

Essa può ad esempio aumentare l’assorbimento di alcune sostanze fondamentali per le cartilagini e le articolazioni e può essere usata come disintossicante durante o dopo trattamenti farmacologici

Il Dott. Setti medico veterinario omeopata, il quale tramite i suoi trattati sull’aloe vera, trasferisce il suo bagaglio culturale al mondo cinofilo, aprendo di fatto una finestra sulla tradizione ma anche sull’ innovazione per le cure e il benessere del cane.

NOTE: è necessario ricordare che nell’acquisto del gel da utilizzare per uso orale risulta fondamentale assicurarsi che sia rispettata la tecnica di stabilizzazione.

Una società riconosciuta a livello internazionale (ad esempio la International Aloe Science Council) deve controllare periodicamente i lotti di produzione, al fine di garantire al consumatore la bontà del prodotto e in particolare la presenza di vitamine, aminoacidi, oligominerali e polisaccaridi che, con metodiche di estrazione e stabilizzazione errate, andrebbero perse.

Cosa contiene il gel di aloe vera

  • Polisaccaridi ad alto peso molecolare.
  • Monosaccaridi quali mannosio e glucosio in quantità uguale oltre a xilosio, arabinisio, galattosio e ramnosio.
  • Aminoacidi, 7 essenziali (leucina, lisina, isoleucina, metionina, treonina, fenilalanina e valina) 11 non essenziali (alanina, acido aspartico, acido glutamnico, cistina, arginina, glicina, istidina, idrossiprolina, prolina, serina e tiroxina).
  • Minerali: potassio, ferro, calcio, fosforo, sodio, magnesio, manganese, rame, zinco, cromo, selenio e germanio.
  • Vitamine: A, C, E, e gruppo B.
  • Enzimi: bradichinasi, fosfatasi, amilasi, catalasi, cellulasi, transaminasi, proteasi, lipasi, creatinina e fosfochinasi.
  • Acidi organici: acido salicidico e cinnamico.
  • Steroidi vegetali: colesterolo, campesterolo.
  • Saponine.
  • Ormoni vegetali: gibellerine e auxine.

A questo prezioso e prodigioso fitocomplesso sono attribuite le seguenti attività farmacologiche:

  • Emolliente
  • Rigenerante tissutale
  • Antisettica
  • Immunomodulante
  • Antinfiammatoria
  • Anestetica

Quando utilizzare l’Aloe vera nel cane

Vitalità: senza dubbio la capacità antinfiammatoria del succo e della polpa di Aloe vera elimina quei piccoli dolorini dovuti all’anzianità e a sforzi fisici importanti dopo gli allenamenti, lo sport, il salvataggio.

L’aumento della vitalità è anche dovuta alla stimolazione da parte di questo prodotto del midollo osseo, con una conseguente aumento della produzione di globuli rossi: in caso di anemie risulta essere un buon supporto alla terapia tradizionale che include vitamine del gruppo B, acido folico ed eritropoietina.

Difese immunitarie: l’alimentazione con soli prodotti industriali, una scorretta attività fisica e una inadeguata pulizia possono portare a casi di immunodepressione anche gravi.

L’ Aloe vera è un notevole energizzante che può essere integrato alla dieta anche nei casi di interventi chirurgici, ferite, infezioni, durante e dopo il trattamento farmacologico tradizionale.

Apparato scheletrico: questa pianta migliorando l’assorbimento intestinale dei nutrienti e di tutte le sostanze integrative come i “condroprotettori” (utili a prevenire la displasia) ne potenzia i principi attivi, con risultati sorprendenti.

Inoltre nutre le articolazioni e favorisce la sintesi delle cartilagini.

L’Aloe vera è un notevole antiossidante essenziale per il buon funzionamento cellulare e ha un quindi un ruolo importante nella salute della pelle, cartilagini e tessuto connettivo.

Orecchio: fenomeni flogistici possono avere localizzazione esterna e più spesso interna con conseguenze  più serie. Il labrador è particolarmente sensibile alle malattie dell’orecchio e quindi ha maggiori possibilità di sviluppare un’otite.

La crema e le gocce di Aloe vera risultano molto efficaci, per il potere antifungino (in caso di candida e Malassezia), anestetico e antinfiammatorio.

Occhio: sia l’interno della superficie corneale che i margini palpebrali possono ammalarsi, spesso a causa di agenti infiammatori come pulviscolo, corpi estranei e raramente parassiti (ad esempio la Thelazia).

Altre volte la superficie congiuntivale è aggredita da cause meccaniche, graffi, lesioni da corpi estranei.

Il margine palpebrale può essere sede di infiammazioni o localizzazione di forme benigne o tumorali.

L’Aloe vera in gocce può essere un valido aiuto soprattutto nelle prime fasi di infiammazione e in supporto delle terapie antibiotiche tradizionali per gli stadi più avanzati.

Il potere lenitivo, anestetico, immunomodulante e antinfiammatorio garantisce una corretta detersione e disinfezione della parte interessata dal processo flogistico.

Cavo orale: l’utilizzo del gel di Aloe vera per bocca è un ottimo antidoto per le infezioni: stomatiti, glossiti da puntura di insetto (processionaria), ma anche in caso di lesioni da scosse elettriche.

In alcuni casi di stomato-gengiviti gravi si potrà aggiungere la meleuca, per potenziare l’attività antifungina dell ‘Aloe vera.

Apparato gastroenterico: l’intestino del cane è, come quello dell’uomo, popolato da batteri responsabili del buon funzionamento dello stesso.

Spesso alimentazioni scorrette, con cibi industriali di scarsa qualità, creano assimilazioni inadeguate, con produzione di tossine.

Gli animali che assimilano male hanno un pelo “spento”, un odore sgradevole e rancido.

La somministrazione di Aloe permette il riequilibrio metabolico grazie a un miglior assorbimento delle sostanze nutritive utili all’organismo.

Anche i cuccioli con patologie parassitarie intestinali (coccidi, giardia, vermi piatti e tondi in genere) possono trarre beneficio dall’Aloe vera per uso orale.

Oltre a un effetto antinfiammatorio locale sulla mucosa, aiuta la flora intestinale a ricostituirsi con effetto probiotico.

L’Aloe stimola l’appetito e quindi sarà utile nei casi di cani inappetenti da una dieta scorretta.

L’effetto ipoglicemizzante dell’Aloe vera ne rende importante l’utilizzo in animali diabetici.

Il gel per bocca migliora l’equilibrio psichico del vostro cane probabilmente grazie al miglior funzionamento dell ‘intestino. Sappiamo infatti che un intestino in equilibrio produce maggiori quantità di serotonina, l’ormone della felicità, utilizzata in farmacologia per soggetti con disturbi comportamentali.

In questi casi il gel può essere affiancato da uno o più “fiori di Bach”.

Sfintere anale: l’utilizzo di gel di Aloe vera per bocca e di crema localmente riduce l’infiammazione, in particolare in presenza di adenomi delle ghiandole circumanali.

Anche nei tragitti fistolosi delle ghiandole perianali si ha una velocizzazione della chiusura con l’utilizzo di gel per bocca e toccature di gocce di Aloe vera.

Epilessia: è stupefacente come una pianta possa aiutare in una patologia tanto drammatica e polifattoriale come questa.

L’utilizzo costante di gel per bocca unito alla melatonina ha portato spesso a una riduzione significativa di episodi epilettici nel tempo. L’Aloe vera agisce anche come depuratore epatico nei casi di cani trattati da lungo tempo con farmaci anti-epilettici.

Sistema cardiocircolatorio: l’utilizzo di gel ottimizza la forza muscolare cardiaca residua, portando a migliorare il sintomo della tosse che difficilmente si risolverebbe con altri rimedi chimici.

Apparato urogenitale: il gel di Aloe vera è un ottimo supporto nei casi di insufficienza renale e prostatiti.

Cute: è proprio sulla cute dell’animale che questa pianta miracolosa esplica il massimo delle sue proprietà: antinfiammatoria, antibatterica e cicatrizzante.

IMPORTANTE: è utile contattare uno specialista per un consulto. L’improvvisazione e l’utilizzo di prodotti a base di Aloe vera non adeguati, possono portare all’assenza di risultati previsti.

L’utilizzo del gel estratto in maniera casalinga è vivamente sconsigliato.

Lettura consigliata: “La salute di cani e gatti con l’Aloe vera” di Roberto Setti Macro edizioni.

Molto diffusa in Italia è la distribuzione nei boschi e nei campi coltivati di bocconi avvelenati: una pratica fuorilegge.

Capita ancora che persone ignoranti e poco tolleranti verso gli animali decidano di distribuire esche avvelenate per poter letteralmente uccidere l’animale indesiderato, come la volpe, il lupo, il cinghiale e purtroppo anche il vostro cane, allo scopo di proteggere il proprio gregge, l’orto, per arginare il randagismo e sempre e comunque per mancanza di sensibilità e amore verso il prossimo.

Bocconi appetitosi di carne o lardo (polpette, salsicciotti, teste e colli di gallina, uova, frittate), ripieni di spilli o frammenti di vetro, ricchi di sostanze chimiche facilmente reperibili in commercio come topicidi, pesticidi, diserbanti, liquidi anticongelanti per vetture, oppure ripieni di veleni quali il cianuro o la stricnina importati senza problemi dall’estero anche via internet.

Ecco quali veleni più utilizzati:

  • Stricnina: si tratta di un pesticida molto potente utilizzato contro volpi e topi che si presenta come polvere bianca. Agisce sul sistema nervoso provocando uno stato di eccitazione rapido ed intenso che porta alla morte nel giro di pochi minuti. I sintomi compaiono dopo circa 30 minuti dall’assunzione e comprendono convulsioni, irrigidimento muscolare, pupille dilatate, salivazione abbondante e blocco del respiro. Se il vostro labrador ha ingerito un boccone avvelenato dovete somministrare, direttamente in gola, un cucchiaino di acqua ossigenata per ogni 5 Kg di peso: lo farà vomitare. Bisogna recarsi subito in clinica spiegando l’accaduto. L’antidoto normalmente prescritto è rappresentato da alcuni psicofarmaci, come il diazepam.
  • Veleno per topi: si presenta in varie forme come liquido blu, una cialda nera, una pasta rossa o granuli fucsia o blu. I rodenticidi agiscono inibendo la vitamina K essenziale per poter garantire la giusta coagulazione del sangue. Le conseguenze sono emorragie interne fino alla morte del soggetto. I sintomi includono sanguinamento dal naso, dalle orecchie, dalle gengive, forte debolezza, sete e mucose pallide. Il veleno per topi non agisce subito ma dopo circa 48 ore e a volte dopo settimane dall’ingestione e questo a volte risulta un problema in quanto non permette al padrone di ricordare prontamente la causa o la situazione in cui il proprio cane abbia potuto mangiare qualcosa di strano. Se il vostro amico ha appena ingerito il boccone procedete, come nel caso precedente, per procurargli il vomito. Correte immediatamente dal veterinario.
  • Veleno per lumache o metaldeide: si presenta sotto forma di granuli azzurro-verdi. I sintomi compaiono entro 2-3 ore e includono: tremore, convulsioni, rialzo della temperatura corporea, diarrea intensa e verdastra, mucose pallide e disturbi respiratori. Per questo veleno non esiste ancora un antidoto sicuro e si procederà con una lavanda gastrica eseguita dal medico veterinario.
  • Antigelo per vetture o glicole etilenico: è letale per il cane. Ha un ottimo sapore per cui l’animale ne è facilmente attratto. I primi sintomi compaiono dopo circa 30 minuti o 12 ore e sono: nausea, vomito, tremori e sete intensa. Nel giro di 12-24 ore si hanno i primi problemi respiratori e il battito cardiaco aumenta rapidamente. Dopo 24-72 ore compaiono le complicazioni renali, con disidratazione, alito con odore di urina, depressione fino a coma e successiva morte dell’animale. Esiste un antidoto specifico che il vostro veterinario potrà prontamente somministrare al vostro cane.

Oltre che per gli animali, questi veleni costituiscono un pericolo per la salute delle persone poichè, inquinando le falde acquifere, possono rientrare nel ciclo alimentare umano.

Per prevenire e contrastare il fenomeno, il Ministero della Salute dal 16 luglio 2016, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 165, la nuova Ordinanza ministeriale “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”: “ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell’incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente, è vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazione o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce”.

Avvelenare un animale è quindi un reato, regolamentato dal codice penale art. 544-bis che punisce con il carcere l’uccisione di animali per crudeltà e senza necessità. Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte, si configura comunque il reato di maltrattamento art. 544-ter, punibile con la reclusione sino a 18 mesi. Se invece il soggetto non solo soffre ma, come spesso avviene, muore solo dopo lunga agonia, si avrà maltrattamento aggravamento e la pena sarà aumentata.

E’ sempre necessaria l’autopsia nel caso di morte dell’animale, per poi procedere alla denuncia presso l’Autorità Giudiziaria.

Cosa fare: è importante sapere che ogni volta che passeggiate con il vostro labrador il pericolo è dietro l’angolo.

Seguire con lo sguardo il proprio amico e aguzzare la vista per analizzare il tracciato è molto importante.

L’educazione a non mangiare cibo trovato per strada o offerto da estranei e non abbeverarsi in pozze o cisterne è fondamentale per prevenire problemi seri.

Nel caso si identifichino esche per animali dovrete contattare immediatamente il Comune che provvederà a porre un avviso a tutti i cittadini di sospetto avvelenamento dell’area e farà intervenire  le autorità competenti, quali l’ASL, USL, ATS (in base alle diverse regioni), che provvederanno a bonificare la zona e porre i cartelli di presenza di pericolo.

Note

Sperando in generazioni di persone sempre più sensibili ed educate ad una convivenza civile con il resto degli animali e sempre meno convinte di essere i dominatori indiscussi di questo mondo, vi auguriamo delle belle e spensierate passeggiate con il vostro labrador, alla scoperta delle sensazioni che solo questa meravigliosa e leale natura ci può regalare.

L’arrivo dell’estate coincide con la presenza sul nostro territorio della “processionaria”: un pericolo per il cane e per l’uomo.

La processionaria è un insetto parassita, con un ciclo di vita simile a quello della farfalla, che si trova prevalentemente nelle vicinanze di pini e querce.

Nei mesi che vanno da marzo a maggio, nella forma di bruchi dotati di numerosi peli irritanti, le processionarie scendono dai pini in lunghe file (processioni), in cerca del luogo più favorevole per la successiva trasformazione in larve e poi in farfalle.

Da adulte le processionarie sono le ben note farfalle notturne triangolari.

La processionaria attacca le querce e tutte le specie del Pinus, mostrando una certa preferenza per il Pinus Nigra e Pinus Sylvestris. Raramente può attaccare anche larici e cedri. Causa defogliazione fino alla morte della pianta.

E’ un insetto diffuso nelle regioni temperate dell’Europa meridionale, Medio Oriente e Africa settentrionale.

I nidi dove svernano le larve sono facilmente riconoscibili anche a distanza: sono di forma piriforme, lanugginose e di colore bianco brillante, localizzati sulle cime e agli apici dei rami laterali.

La loro presenza dovrebbe farvi subito intervenire a favore della salvaguardia dell’albero e per il pericolo che questo lepidottero rappresenta per l’uomo e i cani. 

Esistono in commercio trappole ad imbuto, trappole sessuali a base di ferormoni (obbligatoria in Italia D.M. 30/10/2007), pesticidi naturali e la cosiddetta lotta biologica, che prevede l’utilizzo di prodotti a base di “Bacillus Thuringiensis”.

Un pericolo per il vostro labrador

Una volta che il parassita sarà disceso dalla pianta sarà molto probabile che possa entrare in contatto con il vostro cucciolo, che spinto dalla sua estrema curiosità, potrebbe non esitare anche a metterlo in bocca. Il solo contatto con la punta del naso (tartufo) può recare seri danni alle mucose.

E’ importante ricordare che questo parassita è pericoloso anche per l’uomo, con gli stessi sintomi che possono avere i cani o i gatti (irritazioni cutanee, oculari, reazioni allergiche fino allo shock anafilattico nei soggetti sensibili).

Sintomi immediati e più importanti nel cane:

  • improvvisa e intensa salivazione, provocata dall’infiammazione della bocca con successivo ingrossamento della lingua tale da poter fare soffocare l’animale;
  • distruzione del tessuto cellulare della parte della lingua e del tratto gastro intestinale venuti a contatto con i peli urticanti del bruco. Il danno può arrivare a provocare processi di necrosi cellulare;

Alcuni sintomi secondari sono:

  • febbre alta;
  • vomito e diarrea emorragica;
  • rifiuto del cibo 

Come comportarsi:

  • togliere immediatamente la sostanza irritante dal cavo orale (sempre con l’utilizzo di guanti in lattice);
  • effettuare un abbondante lavaggio della bocca o della zona cutanea colpita con acqua fresca e bicarbonato;
  • portare il cane immediatamente dal medico veterinario (il farmaco di elezione in questo caso è il cortisone e più raramente antibiotici per evitare il rischio di sovra-infezioni batteriche).

La prevenzione, come per tutte le patologie, può risultare fondamentale.

Un’ attenta osservazione del territorio e dei luoghi dove il vostro labrador gioca e passeggia risulta un ottimo sistema per evitare il contatto con questo parassita.

La disinfestazione del vostro giardino è obbligatoria ai sensi di legge (potete avvisare gli organi competenti quali le autorità comunali). A volte, anche se al cane è sgradita, la museruola può, in casi di forte presenza di bruchi (es. nelle pinete marittime), rivelarsi un’ altra forma di prevenzione.

Evitate sempre il “fai da te” come lo schiacciamento o la combustione dei bruchi. Incendiare un nido non può garantire l’eliminazione dei peli, che al contrario potrebbero essere inalati o diffondersi più facilmente nell’ambiente.

Una bella passeggiata in campagna, ma attenzione ai “forasacchi”: un pericolo per il vostro labrador.

Si tratta di piccole spighe di graminacee simili a quelle del frumento, ma appartenenti specificamente all’avena e all’orzo selvatici.

Presenti da da aprile ad ottobre raggiungono, nel periodo più caldo, la massima maturazione e il successivo essiccamento, dove risultano maggiormente pericolosi, trasformandosi in veri e propri aculei che possono penetrare inesorabilmente in diverse parti del corpo.

I forasacchi sono diffusi in tutto il territorio italiano, particolarmente in aperta campagna, ma anche nelle aiuole cittadine con scarsa manutenzione. Possono, per via della loro struttura a “coda di freccia”, penetrare nella cute, nelle orecchie, nella regione genitale, nel naso, nelle gengive, negli occhi, senza tornare indietro e continuando il loro tragitto in profondità, causando danni anche molto seri.

Zampe: spesso i forasacchi penetrano negli spazi interdigitale e nei cuscinetti plantari, provocando infezioni, dolore e zoppia.

Naso: dal momento che il forasacco si insinua nel condotto, di norma il cane inizia a starnutire vigorosamente e ripetutamente. In alcuni casi è possibile che il cane vada incontro a rinoraggia a causa di piccole lesione delle mucosa.

Orecchie: se il forasacco penetra nelle orecchie, il cane inizia a camminare con la testa bassa e girata dalla parte interessata e tenta di liberarsi del corpo estraneo scuotendo il capo e grattandosi. Oltre al pericolo di infezioni esiste il rischio di perforamento del timpano.

Occhi: essendo molto delicati, le lesioni causate possono portare a rapide infezioni (congiuntiviti) e quindi gonfiore e forte lacrimazione. La perforazione corneale non è rara e potrebbe portare alla perdita della vista.

Gola: se ingerito il forasacco causa tosse e in alcuni casi espettorato di sangue. Il pericolo maggiore è rappresentato dall’ insorgenza di complicanze bronchiali e polmonari in base al percorso effettuato dal corpo estraneo (perforazione polmonare).

Anche la zona vulvare, quella perineale, il pene e le cavità ascellari possono essere colpite dal forasacco, causando infezioni anche purulente, che necessiteranno di terapie mirate antibiotiche.

Nella cute e nelle mucose (gengive) possono causare ascessi. Il vostro cane inizierà a leccare e grattare in maniera compulsiva la zona lesionata, fino a causarsi lesioni importanti.

Come intervenire: se si sospetta che il vostro cucciolone abbia “incontrato” un forasacco è necessario contattare al più presto il vostro veterinario di fiducia, che provvederà alla rimozione in anestesia parziale o totale

Tentare l’asportazione a proprio modo potrebbe risultare rischioso in quanto una parte dell’ aculeo potrebbe rimanere in sede, con conseguenze gravi.

Per ridurre al minimo la possibilità di contatto è opportuno evitare di condurre il vostro amico a quattro zampe in zone dove l’erba è stata tagliata e fatta seccare al sole.

Al ritorno dalla passeggiata è bene ispezionare il cane facendo attenzione alle zampe, orecchie e zona perineale. Spazzolate maggiormente il vostro labrador nei periodi di maturazione del forasacco e soprattutto dopo le passeggiate estive in campagna.