Dinamiche sensibili: insegnare al cane a stare solo.
ANSIA DA SEPARAZIONE
L’ ansia da separazione è uno dei problemi comportamentali più complicati da decifrare e trattare ed è quindi molto importante un’ analisi accurata per intervenire e salvaguardare il benessere del cane. E’ una reazione emotiva che si manifesta quando il cane rimane solo e viene separato dal proprietario.
Sintomi:
- la distruttività di oggetti che circondano l’animale;
- le vocalizzazioni e quindi abbaio, pianto e gemito;
- l’eliminazione di feci o urina in un luogo inappropriato;
- attacchi di diarrea;
- lo scavare;
- la depressione.
Il cane può manifestare anche uno solo di questi sintomi e per una separazione anche molto breve.
La causa esatta è sconosciuta e la maggior parte degli studiosi propende per una predisposizione genetica e quindi ereditaria, come accade negli esseri umani.
Gli animali che hanno subito maltrattamenti o eventi traumatici (incendio, furto con scasso, fuochi d’artificio, sirene o temporali forti) sembrano essere più tendenti a questa sindrome, ma in parecchi ipotizzano che anche l’educazione sbagliata e i troppi vizi possano essere cause rilevanti.
L’ansia da separazione di solito diventa evidente intorno al periodo della maturità sessuale e sociale e quindi dai 12 ai 36 mesi di età.
La diagnosi avviene in gran parte attraverso uno studio multispecialistico: il veterinario e il medico comportamentista, attraverso una serie di domande sulle caratteristiche e le abitudini del cane e uno studio sullo stato di salute generale (per escludere patologie neurologiche) potranno capire la causa e il grado di tale disturbo.
Lo strumento diagnostico forse più utile è la registrazione tramite telecamere.
Trattamento: è volto principalmente a modificare il comportamento dell’ animale.
I metodi a disposizione sono molteplici a seconda degli atteggiamenti adottati dal cane, delle competenze degli specialisti e dell’addestratore, dell’ambiente fisico circostante, del temperamento proprio del cane, della cura e impegno del proprietario.
Per questi cani la punizione non deve essere mai usata come forma di terapia e allo stesso modo non devono essere mai premiati per il loro comportamento che spesso induce tenerezza.
Alcuni amici medici naturopati ci hanno segnalato dei splendidi risultati ottenuti con i “fiori di Bach”.
NON SEMPRE E’ ANSIA DA SEPARAZIONE
Sempre più spesso sentiamo chiederci consigli su casi di ansia da separazione, tanto che si ha l’impressione che approcci troppo “buonisti” e creazioni di legami troppo stretti stiano causando un considerevole aumento di comportamenti che, anche se non rimandano alla vera patologia, fanno del cane un essere che non sa stare più da solo.
Ricordiamo che per il vostro labrador l’isolamento è una vera e propria punizione, perchè lui è un animale sociale che vorrebbe vivere costantemente a contatto con il suo branco.
In natura i cuccioli imparano presto che per alcuni periodi dovranno rimanere soli (gli adulti vanno a caccia), ma restano con i fratellini, mentre il vostro cucciolo nella maggior parte dei casi è un cane unico e come tale sente maggiormente la solitudine.
Bisogna allora intraprendere un vero e proprio “iter educativo”, per abituare il peloso a qualche ora di assenza senza avvertire il senso di abbandono.
Cercate di capire il vostro labrador fino in fondo all’anima, per scorgere e interpretare nella giusta maniera i segnali che vi lancia.
A volte il solo desiderio di attenzione induce il cucciolo a comportamenti spesso passeggeri da “furbetto”che devono valere il peso effettivo che hanno, in quanto generati da un essere in fase di crescita e di sperimentazione pura.
Come agire fin da subito
- Abituate il cucciolo a non seguirvi sempre e ovunque. Se vi raggiunge per esempio anche in bagno, fate sì che per lui sia zona off-limit. Chiudete dolcemente la porta, ma fategli sentire che siete presenti tramite rumori e mai richiami. Con ogni probabilità il cucciolo mugugnerà e cercherà di attirare la vostra attenzione: ricordate di tornare da lui solo quando avrà smesso di farlo. Quando il pelosetto avrà imparato ad attendere e stare tranquillo, sperimentate la cosa anche in altre stanza e gradualmente fino alla porta di ingresso.
- Quando tornate a casa non riempite il vostro labrador di coccole soprattutto se notate un’esagerata eccitazione d’accoglienza da parte sua. Dedicatevi ad altro e solo dopo 5/10 minuti dategli le attenzioni che merita.
Non bisogna mai fargli pensare che date importanza al fatto di essere stati lontani, anzi la circostanza deve risultare normale, tanto più che non merita chissà quali festeggiamenti.
- Restate tranquilli quando vi allontanate e non sprecate parole per consolarlo preventivamente. Per lui sarà più facile separarsi da voi in un momento di non condivisione.
- Lasciate i giochi o il suo osso a disposizione del cane, utili per distrarsi durante la vostra assenza, ma ciò non deve essere una regola fissa.
Il rischio è che associ il dono del gioco al momento della vostra partenza e si scatenino sentimenti negativi verso i “giochini”, utili in tutti i processi educativi successivi.
- Abituate fin dai primi giorni il cucciolo al Kennel o al recinto, che un giorno e per sempre il cane percepirà come luogo di protezione e tranquillità.
- Quando si porta il cucciolo a casa consigliamo di farlo dormire in camera con voi per almeno tre notti e progressivamente più lontano con un peluche che gli possa ricordare un fratellino.
- Evitategli i rumori troppo forti e improvvisi. Esistono in commercio brani studiati per la desensibilizzazione del cucciolo al frastuono e suoni indesiderati.
Comunque non lasciate il cucciolo solo fuori durante il temporale (vedi approfondimento su Consigli e Curiosità – App per cani: un’amicizia ben organizzata).
- Ricordate che la noia è un’ aggravante in un cane già molto sensibile.
Ancora nessuno è riuscito a studiare il “senso del tempo” che ha il cane.
Si ritiene che lui viva sempre e solo nell’attimo presente e che quindi non è in grado di capire bene lo scorrere dei minuti.
Certo è, che lasciare il cane per troppe ore solo avrà sicuramente effetti nocivi sulla sua salute fisica e mentale.
La mancanza di stimoli e amore viene percepita in maniera profonda dal labrador, che non sarà più quel meraviglioso cane che finora vi abbiamo raccontato, ma un essere infelice e disturbato.
Considerazioni
Anche l’amore va dosato e donato con naturalezza, perchè il vostro amico possa sentirsi spensierato tra i membri della famiglia, del branco.
Il cucciolo non è “l’orsacchiotto scalda cuore”.
Il cane non è un nuovo oggetto appena comprato, non è l’essere su cui riversare tutti i sentimenti che si pensa avremmo dovuto offrire ad altri senza averlo fatto.
L’arrivo di un cane deve portare equilibrio e gioia reciproca, con tutte le cure e le attenzioni del caso.
Vale sempre la regola di non esagerare mai nel bene o nel male. Il cane non deve attaccarsi al padrone in maniera morbosa, per non perdere la propria individualità e indipendenza.
Nuovamente puntiamo l’attenzione sull’importanza del ruolo del capo branco, ricordando che un vero leader non perde mai la testa. Il cucciolo cercherà sempre di rimettere in discussione l’ordine stabilito.
Fategli vedere che siete gentili ma più testardi di lui, che andate sempre fino in fondo, che siete coerenti e affidabili.
Un cane troppo lodato non è un cane felice, in quanto sente il carico di responsabilità del dover costantemente compiacere il padrone.
Per quanto possibile consigliamo l’adozione di un secondo cane, come valida e definitiva terapia.