Educazione

Un Labrador riconosce i propri genitori e viceversa?

Come tutti sanno i bambini sono in grado di riconoscere la loro mamma anche dopo anni di separazione e i nostri amici a quattro zampe? Un cane riconosce i propri genitori e viceversa?

Anche se i cani adulti sono notoriamente in grado di riconoscere i parenti stretti anche dopo molti anni è stato dimostrato che questa capacità deriva in gran parte da ciò che è accaduto al cane nelle prime 16 settimane di vita, un lasso di tempo fondamentale chiamato Periodo Critico.

Durante queste settimane le esperienze del cucciolo determinano il carattere e le abilità del cane adulto.

Questo vuol dire che se durante il periodo critico il piccolo ha stabilito un rapporto stretto con la madre, ci sono ottime possibilità di riconoscerla, dopo lungo tempo, qualora dovesse incontrarla.

Bisogna tenere presente inoltre che il cucciolo riesce a riconoscere il profumo della mamma per un massimo di 10 anni.

Lo stesso vale per i fratellini, ma meno spesso per il padre.

Il cane maschio risulta in effetti meno presente al parto, durante lo svezzamento e anche nei giorni successivi prende parte, in maniera minore, all’educazione e alla socializzazione.

IL POTERE DELL’ OLFATTO

L’olfatto nei cani, come è noto da tempo, rappresenta uno strumento molto potente per il riconoscimento e la raccolta di informazioni su altri cani.

Il problema è che si tratta comunque di un processo naturale ed istintivo: il cane riconosce un suo simile come qualcuno di familiare, ma non riesce ad essere consapevole del rapporto che li ha legati un tempo.

RICONOSCIMENTO VISUALE

Gli studi hanno evidenziato che i cani sono in grado di riconoscere i loro genitori anche solo guardando i loro volti.

Un cane infatti può distinguere non solo il volto del proprio padrone dopo anni, ma anche individuare altri cani che già conosce da altri che non ha mai visto.

Non dimentichiamo che il nostro amico possiede una formidabile memoria!!

QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA

Il processo di identificazione è fondamentale nella vita dei nostri amici pelosi.

Saper distinguere amici e nemici è una vera e propria questione di sopravvivenza, di protezione del cibo. E lo è soprattutto in tenera età: se i cani riconoscono i genitori hanno un’arma in più di difesa.

Tutto si eredita dai processi di socializzazione a cui il cucciolo si sottomette e che, inevitabilmente, comportano l’assunzione di qualche rischio.

Per esempio, la convivenza pacifica tra due cani, nella stessa casa, dipenderà dalle capacità di gestione del capobranco. In questo caso è proprio vero: vale la prima impressione!!

QUESTIONE DI CHIMICA

I cani riconoscono i genitori attraverso 3 elementi chiave.

Per primo come abbiamo detto l’olfatto, poi alcune sostanze chimiche rilasciate dall’organismo e infine determinati atteggiamenti e gesti che rimarranno nella memoria del cane per sempre.

Per far sì che questo legame duri a lungo è importante che nei primi mesi di vita non vengano rotti gli equilibri naturali che si a creano.

Ribadiamo l’importanza dell’allevatore: amorevole sentinella di questi importantissimi processi.

L’arrivo di un cucciolo, creazione del nuovo branco, educazione al cibo: regole di famiglia.

L’entrata in famiglia del piccolo labrador è un evento molto importante sia per il cane che per il gruppo sociale in cui si inserisce.

L’integrazione di un animale non è sempre semplice e se si desidera un legame felice esistono regole fondamentali da ricordare e mettere in pratica, soprattutto in ambito alimentare. Il cibarsi per il cane è un rito importante, per il sostentamento, ma anche per definire legami e gerarchie:

  • Non modificare l’alimentazione del piccolo appena portato a casa. Il cambio, se necessario, dovrà avvenire in modo graduale secondo lo schema che vi forniremo;
  • Non controllate il cucciolo mentre mangia. Il piccolo deve sentirsi tranquillo e senza paura che gli venga toccato il cibo;
  • Non forzate a mangiare e non dategli cibo dalle vostre mani. Il cucciolo deve maturare la propria autonomia e seguire i propri bisogni;
  • Non offrite mai il cibo dalla vostra tavola. Ogni abitudine distorta rimarrà impressa e sarà dura, successivamente, educarlo ad un comportamento più consono. Ricordate che la maggior parte dei cibi che mangia l’uomo sono nocivi per il cane;
  • Non aggiungete mai nulla al cibo secco, sia per non alterare il valore calorico del pasto, sia perchè il cane non gradirà mai più il cibo secco non elaborato da voi;
  • Non toccate o allontanate la ciotola con il cibo mentre sta mangiando;
  • Se volete offrire un pasto di carne cruda, fatelo per l’intera giornata;
  • Se dopo circa 20 minuti il piccolo non avrà finito tutta la pappa, senza farvi vedere, sottraetegli la ciotola fono al momento del nuovo pasto. Questo per abituarlo ad orari fissi utili per una corretta digestione;
  • Usate il cibo come ricompensa calcolando sempre l’apporto calorico che questo premio può apportare;
  • Non preoccupatevi se il cane non mangia l’esatta quantità indicata dalle linee guida nutrizionali. Ogni labrador ha il proprio appetito e sa regolarsi in base alle differenti fasi di crescita. Osservate il vostro amico e cercate di capire se è in forma!!

Comportamento fisiologico da correggere: il cucciolo morde le mani

Si riscontra in maniera molto frequente una volta che il cucciolo viene portato a casa. E’ una cosa normale dato che il piccolo esplora il mondo con la bocca, come nella fase orale del bambino.

I dentini da latte però sono molto appuntiti e possono far male. Cerchiamo di capire come comportarsi in questa evenienza.

INIBIZIONE AL MORSO

Il mordere troppo forte generalmente è un comportamento che la mamma inibisce con un chiaro segnale di allerta (ringhio) e con morsi decisi e mirati per far capire al piccolo che sta esagerando.

A volte ciò non accade come dovrebbe per il fatto che la mamma non sopporti di buon grado i morsi diretti ai capezzoli o alla bocca da parte delle piccole pesti. In alternativa capita che la femmina si alzi ed isoli il cucciolo lasciando che sfoghi la sua energia altrove.

Anche i fratellini giocano un ruolo fondamentale, senza scopi didattici come la madre ma con la stessa efficacia. Se il gioco diventa troppo violento, il cucciolo griderà di dolore dando un chiaro messaggio all’altro che ha superato il limite consentito dal branco.

COSA FARE

Ovviamente non avendo gli stessi strumenti dei cani è necessario ingegnarsi per poter comunicare con il piccolo monello. La cosa migliore da fare resta imitare il più possibile il comportamento dei suoi simili. Evitate di essere troppo umani e quindi:

  • Non sgridarlo e non innervositevi troppo;
  • evitate di picchiarlo;
  • non scrollate mai il cucciolo, perchè riproduce un’altra azione predatoria, che il cane avrebbe in natura per uccidere una preda e non trasmetterebbe la stessa informazione.
  • cercate di non subire mai questo comportamento pensando che in fondo non faccia poi così tanto male.

Attendere troppo a lungo nel correggere questo comportamento non è consigliabile, anche se nel caso del labrador tutto si risolve con la crescita. Il Labrador Retriever non è per natura un cane aggressivo e quindi non caricatevi troppo di emozioni negative dopo qualche strano attacco.

CONSIGLI UTILI

Quando capita che il vostro cucciolo, preso da eccessiva euforia, sferri qualche morsetto sulle mani, braccia e piedi, provocando spesso piccole ferite:

  • alzatevi e andate via. Isolatelo dal gioco e dalle coccole e se necessario cambiate stanza chiudendo la porta;
  • fate un piccolo grido di dolore: AHI!! Deve capire che le mani non sono un gioco;
  • fate un piccolo brontolio minaccioso fino al ringhio: NO + GRRR!! come farebbe la mamma e spostate il piccolo girandogli il muso dalla parte opposta o con presa della collottola;
  • insegnate nel frattempo il comando del “Lascia”;
  • nei casi più estremi pizzicate il suo orecchio in punta fini a quando sente un po’ di male e rilassa la presa, pronunciando la parola “Piano” e un “Bravo”successivo;
  • sostituite la mano con un gioco per cani adatto alla sua età e quindi ai denti affilati. Fate passare sempre qualche minuto prima di offrirgli il gioco, perchè non lo consideri un premio per avere morso.

NON PERDETE LA PAZIENZA E LE SPERANZE PERCHE’ IL VOSTRO LABRADOR PRIMA O POI DIVERRA’ QUEL BARONETTO O QUELLA PRINCIPESSA DAI MODI GENTILI ED EDUCATI CHE VI FARANNO CAPIRE IL MOTIVO DEL SUO ENORME SUCCESSO TRA LE FAMIGLIE DI TUTTO IL MONDO.

IL COMANDO DEL “LASCIA”

E’ un comando importante quanto quello del richiamo. Entrambi infatti possono risultare dei “salvavita” in situazioni particolari. Immagino ad esempio quando il cane abbia in bocca oggetti pericolosi.

Il punto di partenza è sicuramente il gioco anche perchè non potrete aspettare di cominciare l’educazione dal momento in cui prenderà in bocca qualcosa di pericoloso. Preparate dei bocconcini prelibati e metteteli da parte. Prendete il gioco, possibilmente il suo preferito e aspettate che lo prenda in bocca, lasciatelo per un po’ di tempo e successivamente pronunciate il comando “lascia”.

Il tono della voce non deve essere arrabbiato, duro o troppo autoritario, ma calmo e deciso.

Lasciate del tempo perchè il vostro cucciolo possa realizzare. Premiatelo subito dopo con i croccantini.

Consiglio: non mettete mai il premio vicino alla bocca per convincerlo a lasciare l’oggetto, in quanto non produrrà l’effetto di risposta al comando “Lascia”. Nell’ipotesi peggiore inizierà a portarvi oggetti trovati sparsi per il giardino o per la casa in cambio di qualcosa.

E’ come un baratto: lascio l’oggetto al mio padrone e poi arriverà la ricompensa, successiva alla parola “Lascia”.

Importante: il piccolo deve capire che non gli state rubando il gioco. 

Dopo averlo ricompensato restituitegli il gioco e riprovate ancora qualche volta. Siate costanti e coerenti e in qualche giorno i progressi non si faranno attendere. Fate sessioni quotidiane per 10-15 minuti, in modo da non stancarlo o annoiarlo.

Ricordiamo ancora una volta l’importanza di essere voi il “capo branco”, che non vuol dire cattiveria, supremazia, nervosismo, aggressività, ma fermezza, carisma e coerenza.

Un cucciolo non può sopraffarvi per nessuna ragione. Un cane adulto viziato e anche troppo amato risulterà un soggetto senza motivazioni.

Una passione irrefrenabile, un amore. Il labrador e l’acqua: primo contatto.

E’ noto come il Labrador Retriever sia morfologicamente e istintivamente legato all’elemento acqua.

Le zampe sono palmate come le anatre, la coda “a lontra” risulta essere un vero timone, il pelo è idrorepellente, la voglia di tuffarsi inarrestabile.

Malgrado tutto questo è necessario che il primo contatto con l’acqua avvenga nel modo più naturale possibile, senza costrizioni, senza troppe aspettative da parte vostra.

Ci sono labrador che inizialmente potrebbero mostrarsi addirittura impauriti o comunque diffidenti di fronte all’idea di farsi un bel bagno nel fiume o al mare.

La reazione negativa verso l’acqua non deve meravigliarvi o deprimervi.

Ogni proprietario deve essere vigile nel trasformare un atteggiamento negativo in una situazione allegra e positiva.

La cosa in assoluto più sbagliata da fare è di lanciare il cane in acqua.

Di seguito alcuni semplici consigli per fare abituare il proprio labrador al nuoto:

  • cercate un laghetto o un fiume senza corrente e poco frequentato. Lasciate esplorare il luogo al cane senza guinzaglio, mentre osservate il suo modo di avvicinarsi all’acqua senza interferire. Non persuadete il cane a tuffarsi. Se l’acqua risulta tranquilla e non troppo fredda e se avete l’accortezza di selezionare sponde piatte, l’approccio sarà quasi sicuramente positivo da subito. Anche la piscina privata è un ottimo luogo di addestramento: necessaria la presenza di gradini interni antiscivolo o in assenza di questi di rampa di risalita per cani (Skamper Ramp).
  • Quando il vostro cucciolo inizia a bagnarsi le zampe, fategli i complimenti in modo entusiastico, approvando il suo comportamento e facendogli capire che l’acqua non è un pericolo. Se ne avrete l’occasione il metodo migliore sarebbe quello di entrare in acqua a piccoli passi insieme a lui.
  • Quando gli arti abbandonano il contatto con il fondale, il cane inizialmente tende ad abbassare il posteriore sbattendo violentemente le zampe anteriori nel tentativo di camminare solo con due zampe. La posizione quasi verticale del cucciolo potrebbe essere pericolosa in quanto l’assunzione di acqua dalla bocca sempre aperta provoca sicuramente agitazione. Questa situazione dura generalmente pochi secondi in quanto il labrador si distende subito in posizione orizzontale, iniziando a nuotare con tutte e quattro le zampe, ma è buona norma che il conduttore possa intervenire se tale stato di panico dovesse perdurare per qualche secondo in più. Ecco pertanto la necessità di eseguire queste prove in luogo sicuro e in corsi d’acqua poco profondi (90-100cm).
  • Quando vi sembra che il cane si trovi a suo agio anche nell’acqua più profonda (quindi non il primo giorno), provate a lanciargli una pallina o un riportino. Non esagerate e non chiedete al cane riporti assurdi a distanze stancanti. Riempitelo di complimenti ogni volta che si inoltra sempre più in là o vi riporta il giochino.
  • Almeno inizialmente, non cambiate troppo spesso il luogo e il corso d’acqua, per dare al cane punti di riferimento e certezze.
  • Non abbiate mai fretta e ripetete l’esercizio per più volte, senza nervosismo, con il tono della voce rassicurante, in totale sintonia con il vostro piccolo amico.

Rimarrete sicuramente colpiti dalla disinvoltura con cui il vostro labrador nuota e si diverte. La situazione più bella e unica sarà quando avrete la possibilità di farlo insieme: emozioni incredibili paragonabili al bagno con i delfini.

Sapientemente addestrato presso scuole professionali, il vostro labrador potrà diventare un bravissimo soccorritore in acqua, mostrando ancora una volta la bellezza, la dolcezza e le super capacità di questa meravigliosa razza.

Curiosità: il cane può iniziare il corso di salvataggio in acqua a partire dai 4/5 mesi di età e può dare il primo esame per il brevetto sportivo non prima dei 10 mesi.

Per il brevetto operativo ENCI il cane deve avere almeno 24 mesi. In genere i corsi non hanno costi essendo organizzati da associazioni no profit ed è richiesta solamente una quota annuale una tantum per finanziare i materiali occorrenti all’addestramento ed alla gestione di gruppo (gommoni, batterie elettriche, galleggianti, riportini, funi..etc).

Il cane con brevetto potrà recarsi liberamente in tutte le spiagge anche se avrà l’obbligo di intervenire in caso di bisogno.

Il brevetto di bagnino (FISA, F.I.N.) è obbligatorio solo nei casi in cui anche il conduttore intenda partecipare alle operazioni di pattugliamento o sorveglianza dei bagnanti.

Chi non è in possesso del brevetto di bagnino può dare l’esame contestualmente a quello di Unità Cinofila.

Non è obbligatorio per chi intenda conseguire brevetti sportivi.

Attività ricreative e sport

Il Labrador Retriever ha tutte le caratteristiche necessarie per partecipare a tutti gli sport e le attività canine che vi vengono in mente.

Molte attività organizzate valorizzano il buon carattere e l’intelligenza del Labrador.

L’addestramento per sport di alto livello di solito comincia con sessioni di “obedience” brevi e frequenti già in tenera età.

Gli sport canini mostrano con il tempo l’incredibile legame tra cane e conduttore, relazione in cui viene sviluppata una comunicazione silenziosa unica.

Segnali sottili come una spalla che si abbassa, un cenno con la testa o lo sguardo, diventano un linguaggio a parte.

Passeggiate e Jogging

Sono ottime attività per sviluppare resistenza e far esplodere l’energia.

Le brevi passeggiate aiutano a saziare il cane dalla sua innata fame di avventura e conoscenza e stringere un legame forte con voi e il resto della famiglia.

Le passeggiate quotidiane permettono di preservare una buona tonicità muscolare e controllare il peso.

Le passeggiate più lunghe stancheranno il soggetto più esuberante o agitato.

I Labrador possono imparare a fare jogging con il proprio padrone, ma l’allenamento dovrà essere graduale. I cuccioli non dovrebbero fare lunghe corse fino a che le placche di crescita non siano chiuse definitivamente e quindi dopo l’anno di età.

Portate sempre con voi dell’acqua oltre a bocconi energetici per le lunghe passeggiate o corse.

Agility

E’ forse lo sport più energetico e rapido che valorizza l’abilità del cane nell’eseguire compiti complessi lontano dal proprio conduttore.

Mentre i cuccioli di Labrador non dovrebbero saltare grandi altezze, agli adolescenti si possono impartire le prime lezioni di “agility”.

Il Labrador eccelle nel salto, nei tunnel e nei basculanti. Questa meravigliosa razza è quella che di più ha vinto nelle competizioni: la loro capacità innata di riporto dona ai labrador un po’ di vantaggio nelle gare di obedience.

Freestyle

I freestyler moderni creano routine elaborate basate su movimenti di “obedience” e “dressage”(passeggiata figurativa) a tempo di musica.

Sia il padrone che il cane in questa disciplina possono dare sfogo alla propria creatività rispetto agli sport più rigidi di obedience. Tutte le routine musicali mostrano l’assoluto piacere della coppia nel lavorare insieme.

Obedience

Anche le prove di “obedience” e il relativo sport del “rally-obedience” affondano le loro radici nelle prime attività del labrador retriever.

Sul campo, un cane dev’essere in grado di lavorare a distanza dal conduttore e ad esempio seguire un uccello abbattuto, poi trovarlo e riportarlo indietro.

Il cane da lavoro deve muoversi in linea e non darsela a gambe quando è senza guinzaglio. Deve sedersi e rispettare un altro cane da lavoro.

Allo stesso modo un cane ben addestrato all’obedience è in grado di comprendere i comandi del padrone, che siano verbali o segnali fatti con le mani, ed eseguire l’esercizio richiesto.

I labrador eccellono negli esercizi di discriminazione olfattiva e riporto, e la loro forza è evidente in tutti i test di salto, ostacoli alti, barre e ostacoli profondi.

Le competizioni obedience sono ospitate da diverse organizzazioni internazionali, tra cui l’ENCI.

Prove di pista

Questi eventi nascono dall’innata capacità del labrador di cercare e trovare, che si tratti di fiutare un portafoglio perso in un prato incolto o trovare un bambino spaventato o vittima di catastrofi naturali.

Le prove di pista valutano il livello delle capacità olfattive. Sappiamo del fantastico strumento che il labrador possiede nel proprio tartufo. Solitamente i cani hanno un tempo massimo per seguire la prova di 20 minuti.

L’esercizio deve essere eseguito dal cane sciolto o legato ad un guinzaglio di 10 metri. I cani seguono una pista attraverso i campi o in ambienti urbani, con molteplici cambi di direzione e ostacoli.

Test di caccia

I test di caccia sono stati sviluppati in Inghilterra negli anni ottanta da sportivi che possedevano ottimi cani da riporto.

I soggetti devono essere in perfetta forma fisica e addestrati a riportare uccelli e anatre sul terreno e in acqua.

A seconda del livello del test, al cane viene richiesto di recuperare un solo riporto; i retriever di livello avanzato riescono a recuperare  molteplici riporti alla “cieca”, cioè senza aver visto la preda cadere sul terreno o in acqua.

Sport acquatici

Se il vostro labrador ama l’acqua o il fango, potete coinvolgerlo in gare di nuoto, riporto di oggetti in sequenza, tuffi e traino a slalom.

Per maggiori info potete contattare il Centro Cinofilo Europeo http://www.centrocinofiloeuropeo.it

Comportamenti umani distorti. Zoomania e umanizzazione del cane 

La passione verso il nostro amico peloso è un sentimento normale, ben equilibrato e sempre corrisposto, ma alcune volte sfocia in un amore esagerato, spesso al confine con il morboso, insomma una vera e propria mania.

Il profondo contatto emotivo con il labrador è un’esperienza unica e a volte indescrivibile, tanto più che è il cane più utilizzato nella Pet Therapy dagli indubbi e affascinanti risultati.

In inglese si definisce “Reciprocal mind reading” l’instaurarsi di una vera e propria simbiosi fatta di comprensione profonda, di feeling indiscutibile e unico.

Oggetto d’amore distorto

Il rapporto di amicizia tra cane e uomo può a volte trasformarsi in qualcosa di poco equilibrato e al confine con il patologico.

Alcune persone riversano sui loro amici a quattro zampe un sentimento incontenibile fatto soprattutto di comportamenti  troppo amorevoli che magari non raggiungono neppure i parenti.

Vi è quindi la tendenza ad umanizzare il cane con atteggiamenti che via via diventano più difficili da controllare e controvertire.

Si tratta di un rapporto distorto, dove l’animale perde libertà e dignità, trasformandosi in una bambola fatta di vestitini e accessori ridicoli e costosi.

Le conoscenze etologiche dovrebbero, al contrario, permettere di creare un rapporto serio e bilanciato con l’animale domestico, nel rispetto della sua natura, delle origini, del suo habitat naturale. In questa visione bisognerebbe quindi tenere presente lui e le sue reali esigenze.

Il rispetto è da considerare sentimento primario.

L’animale non deve assomigliare sempre più all’uomo, ma deve essere valorizzato per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse.

Umanizzare il cane può essere considerata una vera e propria forma di maltrattamento.

Ecco i motivi:

  • Ha bisogno di un leader. Il cane è un animale da branco e posizionarlo sullo stesso livello lo porterà ad una carenza. Non riconoscerà il suo ruolo all’interno della casa e potrebbe presentare problemi di convivenza.
  • Non è fatto per gli eccessi di affetto. E’ vero che le coccole e le carezze in generale sono necessari per il cane, ma dargliene in eccesso rischia di disorientarli e portarli ad inibire i propri istinti.
  • Stress. Un animale che non viene trattato come tale comincerà a soffrire a causa di carenze istintive ed emozionali a cui sarà difficile porre rimedio.

Il vostro labrador farà parte della famiglia come un figlio, ma nel rispetto della sua naturale libertà, senza condizionamenti troppo forti e vincolanti, in un ambiente dove possa esprimere tutto il meraviglioso mondo che ha dentro.

Il labrador e il neonato. Due cuccioli sotto lo stesso tetto

LA CONVIVENZA DEL NEONATO E IL LABRADOR

Abbiamo già trattato il tema del rapporto fantastico che ci può essere tra un labrador e un bambino (vedi su approfondimenti Educazione-Il labrador e il bambino), ma sono numerose le domande che ci vengono poste riguardo le eventuali problematiche tra il cane e il nuovo bebè.

IL NEONATO E’ A RISCHIO?

La convivenza tra un labrador e un neonato non si rivela mai difficoltosa, anzi!!

La presenza di un cane non altera mai l’equilibrio di una famiglia che si sta allargando a patto che l’animale abbia già un suo posto e il proprio ruolo ben definito.

Piuttosto è opportuno evitare di prendere un cucciolo durante la gravidanza o nei mesi immediatamente successivi, esclusivamente per una ragione di buon senso: sarebbe inutile raddoppiare le complicazioni, trovandosi a crescere due cuccioli simultaneamente.

La coabitazione non è solo da considerare normale ma addirittura consigliata.

Non esiste miglior tranquillante, per i bambino, di un morbido peloso al suo fianco, che dà calore e sicurezza.

IL CANE  TRASMETTE MALATTIE AL PICCOLO?

Un aspetto significativo della convivenza tra bambini e cani è proprio quello della socializzazione e  responsabilizzazione.

Chi nasce con un cane per “fratello” impara a non aver paura degli animali e a rispettarli.

Lo stesso organismo ne trae beneficio e permette al piccolo di essere immune da molte patologie tra cui le sempre più frequenti allergie.

Quanto alle infezioni, se il cane è sottoposto a profilassi antiparassitaria ed è seguito dal veterinario per tutti i piani di vaccinazione, non esistono assolutamente problemi per il cucciolo umano.

COME SI PUO’ CREARE IL GIUSTO CLIMA?

Il timore maggiormente riscontrato è che il cane possa fare del male al neonato.

Il rischio nel caso del labrador è inesistente, anzi dovrete fare attenzione a non farlo sentire troppo trascurato. Per lui sarà una festa l’arrivo di un altro cucciolo e vorrà essere coinvolto con voi nella spirale delle nuove emozioni.

Alcuni piccoli consigli:

  • permettetegli di esplorare in anticipo la cameretta, il passeggino e mostrategli come si muovono per fargli capire che si tratta di oggetti di cui non aver paura;
  • evitate di farlo giocare con indumenti o accessori del bebè, perchè non li identifichi come giocattoli, che vorrà usare come tali anche dopo l’arrivo del neonato;
  • il primo contatto con il bambino deve avvenire con molta delicatezza e nei giusti tempi. Arrivati a casa il labrador tenderà ad accogliervi con il suo solito esagerato entusiasmo e voi sarete costretti a respingerlo nella paura che possa far male al bimbo. Il padre di famiglia (CAPO BRANCO) dovrà ricambiare le feste e solo successivamente si potrà fare la conoscenza del nuovo arrivato. Lasciate che il vostro labrador si avvicini per annusarlo e vi accorgerete presto come cercherà di entrare in empatia da subito con vostro figlio;
  • non pensate al cane solo quando il bimbo dorme. Per il vostro labrador la vita dovrà scorrere felice come sempre e addirittura con più entusiasmo;
  • il cane ha bisogno dei propri spazi quando riposa o mangia. Evitate che il vostro piccolo che gattonerà disturbi il suo sonno o il momento della pappa.

Abbiamo testimonianze di labrador che chiamano la mamma se il bimbo inizia a piangere nella culla…tante sono le parole che potrebbero essere usate per descrivere la meravigliosa dimensione di questo animale, ma ci riserviamo di raccogliere le vostre future impressioni e trasferirle a chi ancora avesse dei dubbi.

Processi di socializzazione: il labrador e il gatto.

Cane e gatto convivenza impossibile?

La maggior parte delle persone che tenta di spiegare l’apparente inconciliabilità tra cane e gatto afferma che il problema riguarda sostanzialmente la “differenza di linguaggio”.

Un esempio può essere quello della coda: il cane che scodinzola vuol dire che è felice, mentre un gatto lo fa normalmente quando è molto nervoso.

Ciò comporta che quando un cucciolo incuriosito dal micio si avvicina con entusiastiche sferzate di coda, verrà interpretato dal felino come un essere “strano” e soprattutto molto arrabbiato e quindi pericoloso. Al contrario il cane potrebbe interpretare per giocoso un qualunque gatto che agiti nervosamente la coda e pronto ad aggredire.

Ma è veramente tutto limitato al differente codice di lettura dei segnali?

Il cane e il gatto sono in realtà molto più simili di quello che si pensi: entrambi piegano le orecchie all’indietro durante uno stato emotivo di disagio, entrambi sfruttano l’evitamento per evitare conflitti, entrambi espongono i denti come tecnica difensiva, entrambi ringhiano sommessamente in situazione di allerta ed entrambi preferiscono la fuga allo scontro ad oltranza.

Se il fraintendimento tra le due razze fosse quindi solo imputabile alla differente lettura del movimento della coda, dovremmo pensare che, nel corso della loro evoluzione, si sarebbero innescati meccanismi di apprendimento e di naturale adattamento, che avrebbero consentito di vivere serenamente insieme.

Le ragioni di una difficile relazione tra cane e gatto vanno ricercate dunque nelle caratteristiche sociali dei due animali.

Il cane è un essere sociale e come tale vive la vicinanza con altri individui come una condizione naturale e persino indispensabile al suo equilibrio emotivo.

Un cane che incontri un gatto normalmente gli si avvicina scodinzolando e, magari annusando l’area ano-genitale, può decidere di invitarlo al gioco con balzi e movimenti concitati.

Il gatto dal canto suo si sottrarrà con un passo via via più veloce, incentivando il cane a lanciarsi in un gioco predatorio.

Il gatto invece è un animale solitario che modula le distanze per evitare i conflitti o semplicemente il contatto fisico. Non ama vivere in branco e le regole sono dettate solo dall’istinto e non da gerarchie perfezionate nel tempo. E’ un essere discreto e riservato che si lascia avvicinare solo da pochi e selezionati individui.

Quindi cani e gatti hanno un diverso modo di interagire con il mondo esterno e da qui il possibile rapporto conflittuale.

Chi ha entrambi gli animali  sicuramente avrà compreso che una convivenza è possibile e anzi può dar luogo a delle bellissime amicizie.

C’è da dire che tutto risulta più facile se il rapporto inizia fin da cuccioli, in cui avverrà una sorta di imprinting. I piccoli si abitueranno alla presenza reciproca e al rispetto delle differenze.

La situazione si fa più dura se è un cucciolo ad essere inserito nella famiglia che ha già un cane o un gatto adulti.

L’inserimento dovrà avvenire in modo dolce e graduale e soprattutto non come imposizione.

Sarà naturale per loro cercare di conoscersi ed è bene supervisionare i primi momenti di contatto.

Dedicate molte attenzioni al cane, perchè non si senta trascurato e messo in secondo piano, mentre al gatto adulto garantitegli i propri spazi e la libertà abituale. Non sgridate troppo il cane se cercherà di marcare il territorio, tutelate e rassicurate il gatto che potrebbe vedere nel cucciolo un potenziale nemico.

Tutto dipenderà inoltre dal carattere specifico di entrambi gli animali: un indole mansueta, paziente e amorevole sicuramente aiuta nel rapporto interrazziale.

L’importante è non avere fretta, non forzare la cosa ed evitare continui rimproveri. In genere sono necessari 6/7 mesi per poter notare i primi cambiamenti nel comportamento di entrambi.

Nelle peggiori delle ipotesi si arriverà ad una situazione di pacifica indifferenza.

…e poi esistono i miracoli: la nostra Thai fin da cucciola è fidanzata con un gatto randagio, ora adottato da noi, di nome Otello.

Lo stupore fu tanto quando ci accorgemmo che la nostra cucciola di meno di tre mesi condivideva la propria cuccia con un gatto maschio adulto venuto chissà da dove e perchè…forse per farle da angelo custode!!

Un’amicizia incredibile, inspiegabile, pensiamo nata tra due cuori puri di un piccolo labrador e di un gattone eccezionale.

 

Dinamiche sensibili: insegnare al cane a stare solo.

ANSIA DA SEPARAZIONE

L’ ansia da separazione è uno dei problemi comportamentali più complicati da decifrare e trattare ed è quindi molto importante un’ analisi accurata per intervenire e salvaguardare il benessere del cane. E’ una reazione emotiva che si manifesta quando il cane rimane solo e viene separato dal proprietario.

Sintomi:

  • la distruttività di oggetti che circondano l’animale;
  • le vocalizzazioni e quindi abbaio, pianto e gemito;
  • l’eliminazione di feci o urina in un luogo inappropriato;
  • attacchi di diarrea;
  • lo scavare;
  • la depressione.

Il cane può manifestare anche uno solo di questi sintomi e per una separazione anche molto breve.

La causa esatta è sconosciuta e la maggior parte degli studiosi propende per una predisposizione genetica e quindi ereditaria, come accade negli esseri umani.

Gli animali che hanno subito maltrattamenti o eventi traumatici (incendio, furto con scasso, fuochi d’artificio, sirene o temporali forti) sembrano essere più tendenti a questa sindrome, ma in parecchi ipotizzano che anche l’educazione sbagliata e i troppi vizi possano essere cause rilevanti.

L’ansia da separazione di solito diventa evidente intorno al periodo della maturità sessuale e sociale e quindi dai 12 ai 36 mesi di età.

La diagnosi avviene in gran parte attraverso uno studio multispecialistico: il veterinario e il medico comportamentista, attraverso una serie di domande sulle caratteristiche e le abitudini del cane e uno studio sullo stato di salute generale (per escludere patologie neurologiche) potranno capire la causa e il grado di tale disturbo.

Lo strumento diagnostico forse più utile è la registrazione tramite telecamere.

Trattamento: è volto principalmente a modificare il comportamento dell’ animale.

I metodi a disposizione sono molteplici a seconda degli atteggiamenti adottati dal cane, delle competenze degli specialisti e dell’addestratore, dell’ambiente fisico circostante, del temperamento proprio del cane, della cura e impegno del proprietario.

Per questi cani la punizione non deve essere mai usata come forma di terapia e allo stesso modo non devono essere mai premiati per il loro comportamento che spesso induce tenerezza.

Alcuni amici medici naturopati ci hanno segnalato dei splendidi risultati ottenuti con i “fiori di Bach”.

NON SEMPRE E’ ANSIA DA SEPARAZIONE

Sempre più spesso sentiamo chiederci consigli su casi di ansia da separazione, tanto che si ha l’impressione che approcci troppo “buonisti” e creazioni di legami troppo stretti stiano causando un considerevole aumento di comportamenti che, anche se non rimandano alla vera patologia, fanno del cane un essere che non sa stare più da solo.

Ricordiamo che per il vostro labrador l’isolamento è una vera e propria punizione, perchè lui è un animale sociale che vorrebbe vivere costantemente a contatto con il suo branco.

In natura i cuccioli imparano presto che per alcuni periodi dovranno rimanere soli (gli adulti vanno a caccia), ma restano con i fratellini, mentre il vostro cucciolo nella maggior parte dei casi è un cane unico e come tale sente maggiormente la solitudine.

Bisogna allora intraprendere un vero e proprio “iter educativo”, per abituare il peloso a qualche ora di assenza senza avvertire il senso di abbandono.

Cercate di capire il vostro labrador fino in fondo all’anima, per scorgere e interpretare nella giusta maniera i segnali che vi lancia.

A volte il solo desiderio di attenzione induce il cucciolo a comportamenti spesso passeggeri da “furbetto”che devono valere il peso effettivo che hanno, in quanto generati da un essere in fase di crescita e di sperimentazione pura.

Come agire fin da subito 

  • Abituate il cucciolo a non seguirvi sempre e ovunque. Se vi raggiunge per esempio anche in bagno, fate sì che per lui sia zona off-limit. Chiudete dolcemente la porta, ma fategli sentire che siete presenti tramite rumori e mai richiami. Con ogni probabilità il cucciolo mugugnerà e cercherà di attirare la vostra attenzione: ricordate di tornare da lui solo quando avrà smesso di farlo. Quando il pelosetto avrà imparato ad attendere e stare tranquillo, sperimentate la cosa anche in altre stanza e gradualmente fino alla porta di ingresso.
  • Quando tornate a casa non riempite il vostro labrador di coccole soprattutto se notate un’esagerata eccitazione d’accoglienza da parte sua. Dedicatevi ad altro e solo dopo 5/10 minuti dategli le attenzioni che merita.

Non bisogna mai fargli pensare che date importanza al fatto di essere stati lontani, anzi la circostanza deve risultare normale, tanto più che non merita chissà quali festeggiamenti.

  • Restate tranquilli quando vi allontanate e non sprecate parole per consolarlo preventivamente. Per lui sarà più facile separarsi da voi in un momento di non condivisione.
  • Lasciate i giochi o il suo osso a disposizione del cane, utili per distrarsi durante la vostra assenza, ma ciò non deve essere una regola fissa.

Il rischio è che associ il dono del gioco al momento della vostra partenza e si scatenino sentimenti negativi verso i “giochini”, utili in tutti i processi educativi successivi.

  • Abituate fin dai primi giorni il cucciolo al Kennel o al recinto, che un giorno e per sempre il cane percepirà come luogo di protezione e tranquillità.
  • Quando si porta il cucciolo a casa consigliamo di farlo dormire in camera con voi per almeno tre notti e progressivamente più lontano con un peluche che gli possa ricordare un fratellino.
  • Evitategli i rumori troppo forti e improvvisi. Esistono in commercio brani studiati per la desensibilizzazione del cucciolo al frastuono e suoni indesiderati.

Comunque non lasciate il cucciolo solo fuori durante il temporale (vedi approfondimento su Consigli e Curiosità – App per cani: un’amicizia ben organizzata).

  • Ricordate che la noia è un’ aggravante in un cane già molto sensibile.

Ancora nessuno è riuscito a studiare il “senso del tempo” che ha il cane.

Si ritiene che lui viva sempre e solo nell’attimo presente e che quindi non è in grado di capire bene lo scorrere dei minuti.

Certo è, che lasciare il cane per troppe ore solo avrà sicuramente effetti nocivi sulla sua salute fisica e mentale.

La mancanza di stimoli e amore viene percepita in maniera profonda dal labrador, che non sarà più quel meraviglioso cane che finora vi abbiamo raccontato, ma un essere infelice e disturbato.

Considerazioni

Anche l’amore va dosato e donato con naturalezza, perchè il vostro amico possa sentirsi spensierato tra i membri della famiglia, del branco.

Il cucciolo non è “l’orsacchiotto scalda cuore”.

 Il cane non è un nuovo oggetto appena comprato, non è l’essere su cui riversare tutti i sentimenti che si pensa avremmo dovuto offrire ad altri senza averlo fatto.

L’arrivo di un cane deve portare equilibrio e gioia reciproca, con tutte le cure e le attenzioni del caso.

Vale sempre la regola di non esagerare mai nel bene o nel male. Il cane non deve attaccarsi al padrone in maniera morbosa, per non perdere la propria individualità e indipendenza.

Nuovamente puntiamo l’attenzione sull’importanza del ruolo del capo branco, ricordando che un vero leader non perde mai la testa. Il cucciolo cercherà sempre di rimettere in discussione l’ordine stabilito.

Fategli vedere che siete gentili ma più testardi di lui, che andate sempre fino in fondo, che siete coerenti e affidabili.

Un cane troppo lodato non è un cane felice, in quanto sente il carico di responsabilità del dover costantemente compiacere il padrone.

Per quanto possibile consigliamo l’adozione di un secondo cane, come valida e definitiva terapia.

 

Importanza di un’attività condivisa: giocare con il cane.

Il gioco è molto importante per il cane dal momento che aiuta a svolgere attività fisica, socializzare, sviluppare le sue doti e apprendere.

Nei soggetti iperattivi risulta un ottimo antidoto contro la tendenza alla distruttività o all’opposta situazione di apatia e depressione.

Giocare con il vostro labrador dovrebbe essere un’ abitudine quotidiana fin dai primi momenti in cui il cucciolo entra nella vostra vita: non è solo una semplice interazione con il cane ma anche un modo per rafforzare sempre di più il rapporto con voi.

E’ sbagliatissimo credere che solo il tenero cucciolo abbia bisogno di giocare, perchè il cane ha sempre la necessità di sentirsi amato e coinvolto in qualsiasi attività, purchè venga fatta con voi, con i propri compagni di vita.

Il gioco consente al vostro peloso di scoprire e rafforzare le proprie capacità fisiche, sviluppare l’istinto e raggiungere l’equilibrio.

Ovviamente sarete sempre voi a stabilire le regole, facendo capire quando è il momento di giocare e quando arriva quello di fermarsi.

Attraverso il gioco il cane apprende gli ordini e la scala gerarchica all’interno della vostra famiglia.

Infine è bene ricordare che un cane ben nutrito, che quotidianamente gioca e si muove, è un cane sano e felice.

Oltre ai già citati giochi di riporto (palla, bastone, corda..), vediamone altri da fare assieme:

  • la sorpresa nascosta tra le mani: un gioco molto utile per rafforzare il comando del seduto e stimolare l’olfatto.

Prendete un premio e tenetelo in una mano chiusa a pugno.

Avvicinate entrambe le mani chiuse al tartufo del vostro labrador e domandategli chiaramente “dov’è?”

Il cane si avvicinerà e senza esitare vi indicherà con qualche musata o con la zampa la mano che contiene l’ambito croccantino.

A questo punto dategli l’ordine di sedersi e premiatelo con la ricompensa e tanti complimenti.

Volendo si può nascondere il premio anche in alcuni giochini, in modo che il cane abbia da industriarsi per tirarlo fuori e mangiarlo (caccia al tesoro).

Inizialmente fate sì che il gioco risulti facile, ma aumentate gradualmente la difficoltà, perchè il cane non abbia da considerare il gioco troppo noioso.

  • Nascondino: è un gioco amatissimo dal labrador!!

Il cane utilizza tutti e cinque i propri sensi e si attiva fisicamente nella ricerca: stimoli a 360°.

Si può fare in qualsiasi luogo, purchè sicuro e aiuterà il vostro amico a drenare molta energia in eccesso soprattutto se vive parecchie ore in casa.

La cosa importante da fare è iniziare da un livello di difficoltà molto basso per poi aumentarlo progressivamente.

Munitevi di crocchette premio (rinforzo positivo).

Una volta stabilito il “campo di gioco”, dovrete cercare di nascondervi senza farvi vedere: se avete già insegnato il “comando del fermo” chiedete al vostro peloso di mantenere la posizione così che possiate allontanarvi dolcemente e nascondervi, altrimenti fatevi aiutare da un altro elemento della famiglia per tenere impegnato il cane.

Una volta raggiunta la posizione chiamatelo per nome utilizzando il “comando del vieni”.

Non chiamatelo continuamente, piuttosto fate qualche piccolo rumore.

Quando vi troverà saranno feste, scondinzolii e baci!! Premiatelo!!

Anche durante la passeggiata nel bosco senza guinzaglio sarà facile eseguire questo gioco.

Il vostro labrador distratto dalle mille tracce da seguire e dalla irrefrenabile voglia di correre vi perderà sicuramente di vista per qualche istante e voi dovrete essere svelti nel cercare un nascondiglio dietro un albero o un sasso. Vi stupirete nell’ osservare quanto immediatamente il cane si attiverà nella ricerca e quanto sempre più velocemente vi troverà, se già più volte avrete fatto questo gioco insieme.

Con il tempo è possibile eliminare i biscottini premio, al labrador basterà il vostro entusiasmo e una carezza.

  • Giochi di attivazione mentale: esistono in commercio e sono praticamente “giochi in scatola” per cani.

Solitamente costruiti in legno sono “quiz rompicapo” che il vostro labrador dovrà risolvere per ottenere una gratificazione, in genere del cibo nascosto al suo interno.

Molto utili perchè: impegnano il cane mentalmente, sviluppano le sue doti di ragionamento, il suo autocontrollo e la sua autostima.

Durante questi giochi sarà facile osservare una serie infinita di segnali che il cane vi lancia: da quelli di stress a quelli di calma, dalla ricerca di aiuto alla frustrazione e infine alla soddisfazione.

Alcuni ritengono che stressare un cane non sia mai positivo, noi riteniamo invece che sia l’esatto contrario: a volte momenti di forte concentrazione e duro impegno insegnano ad autocontrollarsi e gestire meglio le situazioni di stress anche fuori dall’ ambito ludico.

D’ altronde anche per noi genitori non è forse più importante insegnare ai nostri figli a gestire e controllare lo stress piuttosto che evitarlo?

Stare con un labrador è la storia di una magnifica amicizia e allora divertitevi con il vostro amico, perchè vi saprà donare quella spensieratezza e quell’incanto che a volte la vita frenetica di tutti i giorni toglie.